Davanti al microfono per parlare di ambiente e inquinamento stavolta non c’è Greta Thunberg, ma il piccolo Diego, 9 anni di Stintino (Sassari): “Siete voi adulti che dovete e potete ancora cambiare le cose e salvare il mondo dalla plastica. Io sono un bambino e ho il diritto di avere un futuro libero dall’inquinamento, e così come me altri milioni di bambini nel mondo. Dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto. Raccogliamo la plastica, aiutatemi a condividere questo pensiero”. Si condensa così nel breve discorso del bimbo il succo del convegno “Inquinamento da plastica: l’importanza di combatterlo e le strategie per farlo”, organizzato dall’amministrazione comunale di Stintino, con la partecipazione dell’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis.
Il piccolo Diego si è presentato al tavolo dei relatori con un secchio colmo di plastica raccolta in 3 metri quadrati di spiaggia. “Voglio lanciare un messaggio importante – ha ribadito – perché tutti dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto”. E la testimonianza del piccolo alunno delle scuole elementari del paese sardo, uno dei primi comuni dell’Isola a dire stop alla plastica sui litorali, ha confermato quanto “una politica di educazione debba partire dai più piccoli, perché – ha detto il sindaco di Stintino Antonio Diana – sono quelli che vedono il mondo in maniera diversa. Ed è per questo che l’ultima iniziativa, #Stintinoisplasticfree, di pulizia delle spiagge l’abbiamo organizzata proprio con il coinvolgimento e contributo delle scuole”.
“Se oggi abbiamo assunto la consapevolezza della criticità che stiamo ereditando – ha spiegato l’assessore regionale Gianni Lampis – dobbiamo essere in prima fila per dimostrare che il mondo non cambia con le opinioni ma con i fatti. Quella che abbiamo davanti è una sfida culturale. L’uomo deve essere il principale attore nell’affrontare queste sfide. Partiamo allora da qui e dal ruolo della scuola”.
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