“Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento studiata dagli economisti della Lega” per la “riduzione fiscale, la ‘tassa piatta’ sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro”, ha annunciato in diretta Facebook il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. “La priorità è la riduzione delle tasse. Non tasseremo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l’Iva”, ha affermato.
Salvini in diretta dal Viminale
“Sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo“, ha detto in mattinata a Rtl 105.5 il leader della Lega Matteo Salvini, indicando le sue priorità. Salvini ha ricordato che il decreto sicurezza “è pronto, era pronto già scorsa settimana”. Quanto alle tasse, “al Paese – ha detto – serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l’obiettivo c’è nel contratto di governo, il 15%, serve una cura Trump, una cura Orban, uno choc fiscale positivo per far ripartire il Paese”.
“Nessun ultimatum a Di Maio” dice commentando il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà “30 giorni a Di Maio”. “Noi ci faremo trovare pronti”, ha risposto poi il leader del Carroccio alla domanda se la Lega, dopo i risultati elettorali, si prepari a governare Roma. “Io da ministro per i romani – ha aggiunto – sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”.
“Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine’“, ha aggiunto Salvini a proposito della lettera che la Ue sta per inviare all’Italia per il debito. “Adesso vediamo se arriva la letterina – ha detto ancora Salvini – e ci multano per i debiti del passato chiedendoci 3 miliardi. Vi pare che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”.
“Avrò uno scambio di vedute con il governo italiano su misure aggiuntive che potrebbero essere richieste per essere in linea con le regole” ma “non prediligo le sanzioni”. Così il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, durante una discorso pronunciato vicino Lisbona e riportato dall’agenzia Bloomberg. “E’ abbastanza probabile che avremo uno scambio di lettere”, ha detto Moscovici.
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