Giro di boa per il 377 Project del musicista sardo Sebastiano Dessanay Cagliaripad

Giro di boa per il 377 Project del contrabbassista cagliaritano Sebastiano Dessanay, artista da anni trapiantato nel Regno Unito (insegna e lavora a Birmingham), dallo scorso 26 ottobre in sella alla sua bicicletta alla scoperta della sua Sardegna, per viverne e studiarne da vicino cultura e tradizioni e restituirne un ritratto in musica.

Domenica 2 giugno. Dessanay è atteso ad Erula, comune in provincia di Sassari (a una cinquantina di chilometri dalla capitale del Giudicato di Torres) per celebrare con una grande festa la tappa numero 189 del suo percorso, giunto alla metà.

La giornata. Organizzata grazie all’aiuto del Comune e della Pro Loco di Erula avrà inizio alle 10 presso il Municipio (in via Nazionale 13) per l’accoglienza e i saluti istituzionali, e la successiva visita ai siti e luoghi d’interesse erulesi. All’ora di pranzo i partecipanti potranno godere di un piccolo rinfresco messo a disposizione per l’occasione (è consigliato, comunque, il pranzo al sacco). La giornata vedrà la straordinaria partecipazione del Tenore De Orosei Antoni Milia, del Coro Badus di Badesi e del chitarrista Francesco Morittu. La sera, infine, si terrà il concerto di un trio formato per l’occasione, che vedrà esibirsi Sebastiano Dessanay al contrabbasso, affiancato da Maurizio Pulina al pianoforte e da Paoletto Sechi alla batteria.

377 è un viaggio, un progetto creativo, compositivo, musicale, comunitario, un progetto di scambi e incontri con la popolazione sarda, ma anche un progetto ecologico, perché l’unico mezzo di trasporto utilizzato durante tutta la sua durata è la sola bicicletta. Ogni giornata è caratterizzata dal viaggio in bicicletta (lo spostamento da un comune all’altro) e dall’arrivo, momento di studio, ricerca dell’ispirazione e scoperta in un costante processo creativo di condivisione. L’improvvisazione, caratteristica che contraddistingue il contrabbassista cagliaritano, da anni inserito nella scena jazzistica internazionale, è ingrediente fondamentale nel suo percorso di ricerca. Con sé, Dessanay, porta un bagaglio essenziale, un ukulele basso per allenare le dita, ma all’occorrenza anche strumento per suonare e interagire con i musicisti incontrati durante il lungo cammino.

 

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