“Siamo assolutamente d’accordo con la richiesta di Coldiretti: a verificare le giacenze di formaggio nei caseifici deve essere il prefetto. Non ci fidiamo del Consorzio di tutela del pecorino”. Nenneddu Sanna, rappresentante dei pastori, commenta così la chiusura del vertice di oggi alla Prefettura di Sassari sulla vertenza lattiero-casearia.
“Se si è arrivati a questa situazione è perché il Consorzio ha gestito in maniera sbagliata la programmazione sulle produzioni di pecorino, perché dovremmo fidarci? Il prefetto ci dà sicuramente la massima garanzia di operare nell’interesse di tutti, per cui è bene che sia la Prefettura a verificare l’esatto ammontare delle eccedenze e stabilire così anche se i 14 milioni di euro messi a disposizione per il ritiro dell’invenduto siano sufficienti”.
Sulla stessa linea anche Leonardo Salis, della cooperativa di Dorgali: “Adesso bisogna riprogrammare e fare le cose seriamente, altrimenti il prossimo anno saremo di nuovo daccapo”. Per Andrea Mulas è fondamentale stabilire regole ferree: “Le penalità più alte sono, meglio è. Servono regole per avere produzioni certe e prezzi giusti”.
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