Lo strano caso di Marco Carta: arrestato per furto, liberato e scagionato, ma rinviato a giudizio e ancora indagato. Marco Carta comunque rimane imputato: è stato infatti rinviato a giudizio con l’accusa di furto aggravato in concorso. Al termine di una giornata pazzesca, con al centro un caso mediatico che ha suscitato un enorme polverone sui social e in tv. In mattinata filtra la notizia: il cantante cagliaritano Marco Carta arrestato per furto aggravato fuori dalla Rinascente di Milano, un Black frimai più nero che mai per l’ex vincitore di Sanremo. Con lui una misteriosa donna di 53 anni, in arresto: nella sua borsa sarebbero stati trovati un cacciavite usato per eliminare il sistema anti taccheggio e anche le sei magliette rubate, per il valore record di 1200 euro. La notizia diventa virale anche su tutti i telegiornali: come è possibile che un cantante così famoso, un ragazzo perbene come Marco Carta finisca arrestato per furto? Leonardo Pieraccioni twitta alludendo al fatto che ad essere così costose, 1200 euro, erano le magliette.
Poi, nel pomeriggio, la notizia che sembrerebbe sgonfiare il caso: nel processo per direttissima, l’arresto di Marco Carta (che era finito ai domiciliari) viene revocato dal giudice, che invece convalida quello della donna. Il cantante viene però rinviato a giudizio e resta indagato, e sarà il processo che si terrà a settembre a dissipare forse tutte le ombre. Nei tanti commenti social molti danno la colpa alla stampa, altri ipotizzano persino una (impossibile) trovata pubblicitaria, c’è chi si scaglia contro Marco Carta e chi lo difende a spada tratta. Chi ironizza sul caso Pamela Prati e Mark Caltagirone, con la Sardegna ultimamente al centro di strani casi. Di fatto Marco Carta esce sorridente dall’aula del tribunale, anche se visibilmente provato dall’amara esperienza milanese: “Le magliette non le ho prese io, l’hanno visto tutti. Il giudice ha capito, ora sono un po’ scosso perché non sono abituate a questa cose. Chi le ha rubate? Preferisco non dirlo”. “È totalmente estraneo ai fatti – ha confermato il legale Simone Ciro Giordano dopo l’udienza – Marco è una bravissima persona. Il giudice non ha convalidato l’arresto e non ha applicato alcuna misura cautelare”. Il cantante resta comunque indagato per concorso in furto aggravato.
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