Foto strazianti mostrano una balena morta su una spiaggia scozzese dopo essere rimasta impigliata in una corda di un galleggiante della rete da pesca. A scioccare la Scozia è una enorme megattera che è stato trovata morta su una spiaggia dopo essere stata avvistata alla deriva dalla costa di Scrabster, ieri a Caithness in Scozia. Secondo gli ambientalisti è altamente probabile che sia morta tra “indicibili sofferenze”. Quando l’esemplare lungo 10 metri di questa specie, già a rischio d’estinzione, è stato ritrovato senza vita sul litorale non si aveva idea di quale fosse esattamente la causa della morte. Gli ambientalisti hanno ipotizzato, anche se l’esame autoptico non è stato ancora eseguito, che la causa della morte è stata determinata da una corda a cui era legata una boa arancione di segnalazione delle reti da pesca, in cui si è impigliata il mammifero per giorni, forse per settimane, impedendone i movimenti e causando la sua morte. Davanti all’ennesimo caso avvenuto in Scozia in quest’ultimi mesi, gli ambientalisti, di concerto con il Ministero dell’ambiente scozzese, hanno lanciato in queste ore una campagna per tentare di porre un freno all’abbandono in mare di reti e attrezzature da pesca che secondo la International Whale Commission causano la morte di 300.000 tra balene e delfini ogni anno nel mondo. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è l’ennesimo esemplare, che il mare ha restituito, uccisa dalla nostra incuria per l’ambiente. Uno dei problemi in ambito di conservazione degli habitat e tutela della comunità faunistica che affliggono i nostri mari.
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