Pizzuto: “La regione revoca i fondi per lo sport se ci sono migranti” Casteddu On line

Niente fondi alle associazioni sportive se ci sono migranti, lo denuncia Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO – Sardegna. “Ho appreso con sconcerto della revoca, da parte dell’Assessorato degli Affari generali – Ufficio di Coordinamento Regionale per l’Accoglienza Migranti, della procedura inerente l’avviso regionale di sostegno all’attività sportiva. Si legge nella determinazione che la revoca viene fatta in autotutela dato che “successivamente alla pubblicazione è sorta la necessità di meglio definire i soggetti destinatari [..], che rende opportuno un approfondimento circa la tipologia dei possibili destinatari dei contributi;” (DETERMINAZIONE N.146/20 del 28.05.2019). Controllando il bando in questione, stilato in accordo con il CONI, si legge a chiare lettere, all’art. 2, che destinatari sono “tutte le Associazioni e/o Società Sportive Dilettantistiche (ASD/SSD) riconosciute dal CONI e che siano in possesso dei seguenti requisiti: iscrizione all’Albo regionale della Regione Sardegna delle Società e delle Associazioni Sportive; abbiano tra le proprie disponibilità un impianto sportivo dotato di attrezzature adeguate; che abbiano nel proprio organico istruttori in possesso di idonea certificazione; che possano garantire idonea copertura assicurativa.”

   Che problemi pongono le associazioni sportive regolarmente iscritte all’Albo all’Assessorato degli Affari Generali? Qual è il vero problema di questo bando al quale è stato tirato il freno?

   Praticare sport ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo e mantenimento del benessere psico-fisico, quindi porta anche risparmio nelle spese della sanità pubblica, ed è, inoltre, un importante strumento educativo utile a prevenire il disagio sociale. Crea legami indissolubili, e grazie alla condivisione di obiettivi e del senso di appartenenza ad una pratica o ad una squadra, promuove inclusione e integrazione, perché le competizioni sane non conoscono frontiere né confini geografici, ma producono allegria e stimolano la serenità individuale, e quindi quella di una comunità.

    Sono, e siamo convinti, che il fatto che questo bando avesse tra i fruitori finali ragazzi e ragazze migranti abbia causato uno choc a questa Giunta! Crediamo che la formazione di cittadini e cittadine responsabili passi anche attraverso una pratica sportiva. Si parla tanto di sicurezza e poi si priva la società civile di importanti strumenti per contribuire a togliere ragazzi e ragazze dalla strada e renderle persone e abitanti della nostra Isola responsabili, rispettosi e dando loro un senso di appartenenza che diversamente potrebbe mancare. Lo sport è uno di questi potenti mezzi, ne sono convinto io e ne è convinto il CONI, principale attore coinvolto in questo bando. A noi non interessa da dove si proviene, ci interessa creare delle comunità e delle città dove la convivenza sia serena e il dialogo sia sempre aperto, lo sport si pone come facilitatore nelle situazioni di disagio, e noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi unisce e mai da quella di chi tenta di dividere!”

 

(foto web)

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