Ha patteggiato 22 mesi di reclusione, 3.000 euro di multa e 200 euro di ammenda un 30enne di Olbia ma con domicilio a Budoni, rinviato a giudizio – tra gli altri – con l’accusa di maltrattamento e uccisione di animali. Lo rende noto l’Ente Nazionale Protezione Animali che, con l’avvocato Claudia Ricci, ha partecipato al procedimento come parte civile; procedimento che si è celebrato al Tribunale di Nuoro. Il giovane era accusato di avere sparato con un carabina a una gatta di 18 mesi e di averla colpita ripetutamente con il calcio dell’arma. I fatti si sono svolti nell’agosto del 2016 quando un turista in vacanza a Budoni, allarmato dai colpi di arma da fuoco e dai miagolii disperati dell’animale, segnalo il fatto ai carabinieri della locale stazione. Giunti sul posto, i militari trovarano, oltra alla gatta in fin di vita, la carabina, una balestra e munizioni detenute illegalmente.
Inutili i tentativi di salvare il povero felino. “Nonostante la corsa alla clinica veterinaria e il successivo, immediato intervento chirurgico, si legge sul sito dell’Anpa che ha dato la notizia – l’animale morì a causa dell’emorragia provocata dai proiettili e per le conseguenze delle fratture provocate dalle percosse. «Ringrazio i carabinieri della stazione di Budoni per essere intervenuti, ancora una volta, con grande solerzia e tempestività. Restano però l’amarezza e rammarico per non essere riusciti a salvare la vita della gattina. Di fronte a questo – commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – non ci sono condanne né patteggiamenti che tengano, perché nulla potrà restituire la vita alla povera vittima. L’auspicio è che tali comportamenti criminali vengano isolati sempre di più a livello dalla società».
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