“Chiederemo risposte, interessando anche il Dipartimento di giustizia minorile del Ministero della Giustizia, se vi è stata correttezza nell’esecuzione del rimpatrio”.
Sono disposte a dare battaglia le avvocate Anna Maria Busia e Roberta Cannas sul caso dei due bambini di 11 e 5 anni portati a Reims, in Francia, dove risiede il padre – così come ordinato dal Tribunale dei Minori di Cagliari – all’apice di un braccio di ferro tra i genitori separati.
La mamma, originaria dell’Oristanese (l’ex marito invece è italiano ma naturalizzato francese), ha dovuto farli tornare in Francia prima della fine dell’anno scolastico. A nulla è valsa la richiesta di far finire la scuola: il giudice dei minori ha disposto il rientro nel Paese di provenienza.
La coppia, infatti, prima di separarsi viveva in Francia. A settembre la donna era scappata con i bambini, tornando in Sardegna, a causa delle presunte violenze del compagno. Ora si dovrà pronunciare il Tribunale dei Minori: le due legali sarde hanno impugnato il provvedimento di rimpatrio dei piccoli che oggi sono tornati nella città dove vive il padre, dopo essere stati prelevati da scuola dalle assistenti sociali e imbarcati in aereo.
Nei giorni scorsi la donna aveva chiesto ai giudici minorili di far concludere l’anno scolastico ai figli prima di riportarli in Francia, ma i magistrati hanno ordinato il rimpatrio entro tre giorni.
Il Tribunale francese, dopo le denunce di violenze al compagno presentate dalla donna, aveva disposto l’affido condiviso: lei li avrebbe tenuti, ma il padre doveva avere il diritto di visita.
A settembre, poi, la decisione di tornare in Sardegna con i bimbi.
“Il rimpatrio – denuncia l’avv. Busia, da sempre in prima fila nella battaglia al fianco delle donne vittime di violenza – è stato fatto mentre i due bambini erano a scuola e senza che la madre potesse salutarli o accompagnarli e decidere di rimanere con loro in Francia”.
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