Gli ex capannoni militari situati in località “Santa Barbara” in via XXV Aprile a Serramanna, meglio noti ai residenti come le “casermette”, sono un sito di interesse storico e culturale, forse, non giustamente valorizzato come dovrebbe essere. Abbandonate da decenni, non sono ancora state state interessate da alcun lavoro di riqualificazione. Di questo parere è Carlo Pahler, consigliere della minoranza, che espone pubblicamente il suo disappunto riguardo ai progetti attuati dall’amministrazione per il recupero e l’utilizzo dell’intera area. “Il 5 giugno scade il contratto tra la Regione e il Comune – spiega Pahler – nel quale ci si impegnava a destinare l’area per la finalità di pubblico interesse e servizi istituzionali. Come specificato nel contratto le parti convengono che l’immobile oggetto di trasferimento verrà retrocesso alla Regione Sardegna entro il termine di cinque anni decorrenti dalla data di stipula, nell’ipotesi in cui la parte acquirente non utilizzasse lo stesso per finalità pubbliche. All’epoca, l’assessore all’urbanistica e vicesindaco era l’attuale sindaco Sergio Murgia e nel consiglio comunale del 3 giugno l’amministrazione ha inserito nel DUP che vi sono dei progetti per l’area in oggetto. Forse si erano dimenticati la scadenza del 5 giugno”.
Agli atti è stato ufficializzato un prospetto generico che consente la valorizzazione dell’intera area con il coinvolgimento di soggetti privati “per la realizzazione di un quartiere intelligente che veda la realizzazione, oltre che di un’area residenziale, con edifici ad impatto zero e tecnologie innovative, di strutture pubbliche dedicate alle attività commerciali e artigianali”.
Risalenti alla seconda guerra mondiale, le casermette furono usate come quartier generale delle truppe alleate di stanza. I ruderi rimasti in piedi evidenziano delle imponenti strutture che occupano una vasta area recintata, in attesa di essere riqualificata e valorizzata nel migliore dei modi.
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