“Lunedì mattina una giovane collega, veterinario ufficiale di mattatoio della Sardegna, è stata prima brutalmente intimidita e poi aggredita con un coltello che le è stato puntato al collo. Il grave episodio, avvenuto in un mattatoio ogliastrino, è accaduto dopo che la veterinaria, a tutela della protezione animale durante la macellazione, aveva ripreso l’operatore che trascinava brutalmente una capra. La professionista è stata prima sospinta nell’ufficio, minacciata, ‘…..tanto so dove stai e ti trovo’, contestualmente aggredita con un coltello puntato alla gola mentre l’aggressore gridava ‘ti apro il collo, poi ti porto dietro e ti metto fuoco e ti brucio'”. Questa la denuncia pubblicata dal sindacato italiano dei veterinari.
“Uno spalleggiatore l’ha invitata a non chiamare i carabinieri minacciandola che non sarebbe uscita viva dallo stabilimento. Solo a seguito dell’intervento di un altro macellaio che è riuscito ad allontanare gli aggressori si sono evitate più gravi conseguenze. Questo ennesimo episodio di violenza ai danni ancora di veterinari impegnati quotidianamente per garantire la sicurezza alimentare e tutelare il benessere animale, segna un innalzamento del livello di rischio che non può più essere ignorato dalle istituzioni e da chi ha precisi compiti di tutela del lavoratore sui luoghi di lavoro. In questi territori dove già in passato si sono verificati atti di vandalismo e sono state date alle fiamme le macchine di diversi veterinari, non è più possibile tollerare che i veterinari siano costretti a recarsi a lavoro da soli restando in balia di delinquenti incalliti, e che chi svolge compiti gestionali e le istituzioni non si adoperi per tutelare i lavoratori.Il SIVeMP chiede a tutti i veterinari di sanità pubblica che siano stati vittime di intimidazioni, minacce, aggressioni e violenze, di compilare, anche in forma anonima, l’apposito questionario, che ci consente di monitorare costantemente il fenomeno. Subito dopo l’ennesima, gravissima, aggressione ai danni di un medico veterinario come conseguenza ritorsiva per le attività svolte sul territorio in ottemperanza ai compiti di istituto assegnati, FVM Sardegna ha inviato una nota al Ministro della salute, al Ministro dell’interno e alle autorità regionali”. Sul fatto sarebbe già stato aperto un fascicolo dalla procura di Lanusei.
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