Bruno, pensionato di Cagliari: “Troppe buste da comprare tra umido e plastica più 400 euro di Tari” Casteddu On line

La calcolatrice non serve, per Bruno Frau, i pochi ma chiari conti del “salasso” delle buste dei mastelli li fa a mente: “Un euro e novantanove centesimi per le buste, è una spesa in più, prima le passava gratis il Comune, adesso invece devo acquistarle. Per la plastica e per l’umido”, puntualizza subito il pensionato 70enne con un passato lavorativo da rappresentante. E la spesa mensile per i sacchetti “è di dieci euro”, soldi ai quali vanno aggiunti “altri otto euro mensili per pagare l’azienda che passa a ritirarci i mastelli. Sono pur sempre soldi”, osserva. La zona nella quale vive, infatti, non è stata classificata dall’amministrazione comunale come commerciale, quindi è possibile avere i maxi mastelli condominiali. Che devono essere quasi “obbligatoriamente” movimentati da una società privata. Funziona così: il giorno del ritiro della plastica, per esempio, viene posizionato il contenitore fuori dal palazzo poco prima dell’inizio della “fascia oraria” stabilita per il conferimento dei rifiuti. Poi, una volta svuotato dalla De Vizia, viene portato via.
“Il porta a porta funziona benino nella mia strada”, afferma Frau, “io comunque pago quattrocento euro all’anno di Tari, è un costo non indifferente”, al quale vanno aggiunte le altre voci di spesa, appunto, di buste e movimentazione dei mastelli. “Il Comune deve diminuire la bolletta della spazzatura, e con tutto quello che incassa può darci i sacchetti gratuitamente”.

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