“Io, in ospedale a Cagliari, con la gamba gonfissima: buttata 11 ore pagando un ticket di 25 euro…” Casteddu On line

Vorrei portare alla luce quanto successo sabato su domenica in un noto ospedale cagliaritano. Mi si gonfia la gamba in un modo esagerato, con dolori fortissimi, mi reco al pronto soccorso per farmi visitare e capire la gravità e cosa mi stia capitando. Al triage dopo avermi chiesto i dati mi fanno dei prelievi mi posizionano la cannula e siccome non ci sono lettini, mi fanno accomodare in sala d’attesa, la quale è strapiena. Non mi sommistrinano nessun antidolorifico, e nonostante il dolore resto seduta senza che controllassero le mie condizioni sino alle 01:25 , vengo chiamata mi dicono che l’esame per escludere un trombo è negativa e mi dimettono, con ancora la gamba gonfissima e stessi dolori dell’arrivo. Al ché chiedo cosa possa essere, preciso che sono cuoca e devo stare ore ed ore in piedi, ero oltre che dolorante anche preoccupata. La risposta della dottoressa è stata si rivolga al suo medico per indagare sulla causa, chiedendomi se nel frattempo perché non avessi preso un antidolorifico, ne ero munita ma non sapendo cosa potessero somministrarmi non mi sono permessa ad assumere una bustina. Nonostante la mia perplessità continua imperterrita con la dimissione senza alcuna diagnosi, ipotizzando che avessi avuto uno strappo o simile, nonostante continuassi a dire che la gamba si fosse gonfiata senza motivo o perlomeno causato da qualcosa di esterno. L’assurdità che mi dice di recarmi nella guardiola per regolarizzare il ticket, euro 25, ma il ticket per cosa? Per essere stata buttata 11 ore senza alcun controllo? E soprattutto visto che gli esiti erano arrivati da ore ed ore, perché non ha dato la dimissione subito anziché lasciarmi dolorante su una panchina? Poi quando si verificano drammi o un paziente perde la pazienza, si colpevolizza il più debole. È vergognoso, la sanità fa acqua da ogni parte, e chi esercita pensa di essere immune e che la propria decisione sia legge. Ma siamo noi che con le nostre tasse manteniamo il sistema, loro lavorano perché ci sono i pazienti che sfortunatamente hanno necessità. Posso solo dire che è una vergogna ed uno schifo totale.

Alessandra Atzori

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