Timidi segnali di ripresa per l’economia della Sardegna: +0,2 per cento del Pil Casteddu On line

Presentato oggi a Cagliari il rapporto annuale “L’economia della Sardegna” di Banca d’Italia. Nel 2018 l’economia in Sardegna è lievemente cresciuta, rallentando però rispetto all’anno precedente. Il Pil regionale è cresciuto dello +0,2%contro +0,8% del 2017.

Al contributo degli investimenti, positivo anche se ridotto rispetto al 2017, si è associato quello nullo dei consumi, rimasti stabili in termini reali; anche la domanda estera si è indebolita nel corso dell’anno.

L’attività nel comparto industriale ha continuato a espandersi moderatamente. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia sono rimasti prevalenti tra le principali imprese della regione i giudizi di crescita della produzione, degli ordini e del fatturato, soprattutto tra i settori della chimica e della metallurgia che hanno beneficiato di un andamento positivo delle esportazioni. È proseguito l’andamento negativo del settore agroalimentare, sul quale hanno inciso anche le difficoltà della filiera ovina. L’attività di accumulazione si è confermata in crescita ma in misura minore rispetto a quanto pianificato all’inizio del 2018. In un contesto economico caratterizzato da elevata incertezza, le previsioni formulate dagli imprenditori delineerebbero un calo del volume di affari nell’anno in corso.

La congiuntura è rimasta favorevole nel settore delle costruzioni, grazie alla crescita nelle opere pubbliche e nel comparto residenziale. Nel complesso, la produzione rimane di molto inferiore al picco osservato nel 2004.

Il settore dei servizi è stato caratterizzato da una sostanziale stabilità, seppure in presenza di marcate eterogeneità tra i comparti. A fronte di un indebolimento del commercio, in connessione con la stagnazione dei consumi delle famiglie, e alla riduzione del traffico delle merci, si è osservato un incremento delle attività delle imprese del turismo, che hanno continuato a beneficiare dell’aumento dei flussi di visitatori provenienti dall’estero.

Complessivamente, la redditività delle imprese si è rafforzata e si è confermata la preferenza da parte degli operatori a detenere elevati livelli di liquidità, così come osservato negli ultimi anni. Ha continuato a ridursi il credito concesso al settore produttivo, anche per via di operazioni straordinarie nel comparto manifatturiero, al netto delle quali il totale dei finanziamenti sarebbe rimasto stabile.

Il mercato del lavoro. Nel 2018 sono tornati a crescere i livelli occupazionali in regione, dopo la sostanziale stabilità dell’anno precedente. Le ore lavorate per addetto sono aumentate anche per la riduzione dell’incidenza degli occupati in Cassa integrazione guadagni. Il tasso di disoccupazione è diminuito soprattutto per le classi di età più giovani.

Tra i livelli di istruzione, è aumentata l’occupazione dei laureati dopo essere diminuita nel 2017. Tra i 15 e i 64 anni, al 52,7%. Positivi, inoltre, i dati per gli gli under 34: il tasso di occupazione sopra i 25 anni è cresciuto. Quanto alla disoccupazione, l’indice è diminuito dal 17 al 15,4%.

L’evoluzione della struttura occupazionale nell’ultimo decennio verso impieghi caratterizzati da un basso livello di competenze richieste ha reso più difficile l’assorbimento dei laureati in lavori in linea con le proprie qualifiche.

Le famiglie. L’aumento dei livelli occupazionali e delle ore lavorate si è associato a un leggero incremento del reddito disponibile delle famiglie sarde. Dall’inizio della crisi è tuttavia aumentata la disuguaglianza, su livelli superiori rispetto alla media delle regioni italiane. I consumi hanno complessivamente ristagnato; la componente durevole, minoritaria nel totale della spesa delle famiglie, si è invece confermata in crescita. Tra le forme di risparmio, hanno accelerato i depositi detenuti presso il sistema bancario. I finanziamenti concessi alle famiglie consumatrici sono aumentati anche nel 2018, soprattutto per l’incremento dei mutui per l’acquisto di abitazioni. È risultato in crescita il credito al consumo, in particolare i prestiti erogati dalle banche.

Il turismo in crescita quasi del 6% in più sugli arrivi e 5% nelle presenze.

 

(fonte report dati banca italia)

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