Graziano Mesina libero per decorrenza dei termini, Matteo Salvini non ci sta. Il ministro dell’Interno sceglie “Porta a Porta” di Bruno Vespa per tuonare contro “un bandito che va a casa perché, non so dopo quanti mesi, il giudice, che sarà stato impegnatissimo e non voglio fare nomi, non è riuscito a scrivere in tempo la sentenza”. Quella alla quale fa riferimento Salvini è la sentenza d’appello – della quale sono mancate appunto le motivazioni scritte – che condanna Mesina a 30 anni per traffico di droga. E Salvini, anche se non fa il nome del giudice, si scaglia proprio contro di lui.
“Se un giornalista non consegna un pezzo in tempo viene licenziato, se un dentista sbaglia a fare l’operazione viene licenziato, e se un giudice permette a un delinquente di uscire di prigione viene licenziato. In un paese normale, succede così, in Italia no”.
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