Indica con la giusta dose di “schifo” il maxi mastello marrone ricolmo di buste dell’umido, Susy Dessì, storica titolare del “caddozzone” di via Dante fuori dai campi sportivi dell’Ossigeno. E poi, senza cambiare espressione, mostra i tanti bustoni pieni di plastica che attendono che qualcuno se li porti via. Quel qualcuno, ovviamente, sono gli addetti al ritiro dei rifiuti: “Da una settimana non stanno passando per l’umido, ho chiesto informazioni a chi mi ritira vetro e lattine e mi è stato risposto che non è compito loro. Sono stata all’ex Vetreria di Pirri ma anche in quel caso non ho risolto nulla, è ancora tutto campato per aria, non ho nemmeno ricevuto i nuovi contenitori per la plastica, quelli con la chiave. Quelli che ho non sono più regolari”, lamenta la Dessì. Lei si lamenta, certo, gli animali no: “I gabbiani stanno facendo un macello, strappano le buste e le buttano in terra, ci sono anche topi e cornacchie”. Sembra una battuta, i “caddozzoni” che si lamentano per la sporcizia: “C’è poco da ridere, qui passano anche dei turisti e non vedono sicuramente una scena bella”.
La puzza, ovviamente, c’è, ed è tanta. E, anche se la Dessì ha posizionato i maxi mastelli sul retro del camion bar, la situazione è comunque critica: “Il calendario dei ritiri prevede quello quotidiano per l’umido, ho chiamato al numero verde della società di rifiuti ma non risponde mai nessuno. È un disagio anche per i miei clienti, devono mangiare guardando tutte queste buste. Eppure pago cinquecento euro di Tari e il suolo pubblico, sono pienamente in regola”.
L'articolo Cagliari, i “caddozzoni” sommersi dai rifiuti: “I gabbiani sono i nostri nuovi clienti” proviene da Casteddu On line.