I finanzieri del Comando Provinciale di Sassari, coordinati dalla Procura di Tempio Pausania, hanno concluso un’articolata operazione a tutela del Made in Italy e delle frodi ai consumatori sequestrando, presso diverse aziende specializzate nella vendita di prodotti sardi, circa 1000 coltelli recanti false indicazioni sulla provenienza. L’attività delle Fiamme Gialle, scaturita da un primo sequestro effettuato a Golfo Aranci nel mese di maggio, ha riguardato, in particolare, un imprenditore della provincia di Cagliari, presente su diversi siti di vendita on line e in numerosi negozi dell’isola, il quale reclamizzava i propri prodotti spiegando come per la loro realizzazione venissero impiegati “i migliori materiali, acciai per le lame, legni e corna per i manici” con lame “realizzate “in acciaio damascato, particolare lavorazione a venature di ricercato pregio e bellezza”.
L’indagine, coordinata dal Procuratore di Tempio, Gregorio Capasso e dal Sostituto Nadia La Femina, ha permesso di verificare come l’imprenditore acquistasse i coltelli dal Pakistan per pochi dollari, rivendendoli, poi, ad un prezzo che poteva superare i 400 euro. La Procura tempiese ha quindi disposto la perquisizione dell’abitazione adibita ad officina dell’indagato, molto presente anche a fiere ed eventi nazionali. Tra i coltelli sequestrati i modelli classici ‘pattadesa’, ‘arburesa’, ‘guspinesa’, ‘sinniesa’, coltelli da scuoio a serramanico e a lama fissa, che si presentavano simili agli originali tanto da indurre in errore un normale acquirente, corredati perfino da un certificato di garanzia che ne attestava la lavorazione artigianale “seguendo gli antichi principi della tradizione sarda”.
Lo sviluppo degli elementi acquisiti nel corso della perquisizione ha consentito di individuare i punti vendita nei quali venivano commercializzati i coltelli pachistani e nei giorni scorsi i finanzieri dei Comandi Provinciali di Sassari, Cagliari, Nuoro e Milano, hanno seguito il decreto di sequestro preventivo disposto dal Gip di Tempio Cristina Arban. Complessivamente sono stati sequestrati 957 coltelli oltre a numerose custodie e certificati di garanzia falsi.
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