“Ho sposato il progetto di Salvini perché lui è l’unico che tutela quei valori che in Italia e in Sardegna si stanno disperdendo”.
Tittino Cau è il nuovo sindaco di Illorai, il primo della Lega nella storia della Sardegna. Artigiano in pensione, un passato al seguito di Corrado Passera e un’esperienza da vicesindaco e assessore dell’Ambiente dal 2009 al 2014, va fiero delle sue origini e delle sue scelte. “Sono figlio di un operaio, di un uomo povero, sono cresciuto nella grande povertà e ho imparato l’importanza di valori come il rispetto”, racconta all’ANSA all’indomani del successo che lo ha portato alla ribalta in tutta Italia, proprio per il primato conseguito con il Carroccio.
“Sono a capo di una lista civica, non impongo a nessuno di aderire a un partito in cui non crede, ma il mio è un progetto politico a forte trazione leghista”, afferma. A convincerlo per conto di Matteo Salvini sono stati il consigliere regionale Dario Giagoni e il parlamentare Eugenio Zoffili, responsabile del partito in Sardegna.
“Non sempre apprezzavo quel che sosteneva Salvini – confessa Cau – ma poi mi sono reso conto dell’amore che ha per la nostra terra, e che quando dice prima gli italiani e i sardi è l’unico che cerca di tutelare la dignità dei nostri figli, costretti a cercare lavoro altrove mentre qui si danno soldi e case agli immigrati”, è la sua considerazione. Il programma amministrativo si concentra proprio su questo punto. “Il problema più grave è lo spopolamento, Salvini da solo non può fare nulla, c’è bisogno dell’impegno di tutti, a iniziare da Regione, Governo ed Europa – dichiara – per prima cosa ci devono ridare i posti di lavoro tagliati all’Ente foreste e ad Agris, e poi serve un piano per far sì che la gente non sia costretta a scappare”.
Tittino Cau ha le idee chiarissime, insomma. “Qui non c’è mare e non c’è turismo, ma abbiamo diritto ad avere un futuro che può essere garantito solo se si assicura ai giovani il diritto al lavoro e alla dignità”.
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