Scoppia il caos, per l’ennesima volta, al Porto Canale di Cagliari. Molti posti di lavoro in bilico e, per la quarta volta nel giro di pochi mesi, sindacati e lavoratori sono pronti a scendere di nuovo in piazza. Il motivo? La Cict, società del gruppo Contship, ha avviato le procedure di licenziamento “per duecentodieci persone, alle quali vanno aggiunte anche i sessantotto lavoratori della Iterc. Se crollano loro crolla tutto”, afferma Massimiliana Tocco, segretaria generale della Fit-Cgil di Cagliari. Domani, giovedì venti giugno, sit-in sotto il Consiglio regionale, pronti fischietti e tamburi per far sentire “bene” la rabbia ai piani alti della politica sarda. L’obbiettivo è quello “di parlare con tutti i capigruppo di partiti e col presidente del Consiglio regionale, ci sono circa trecentocinquanta buste paga che rischiano di sfumare, visto che si deve considerare anche il cosiddetto indotto, tra aziende di autotrasporto e agenzie marittime”.
E il tempo, stando ai sindacati, stringe: “Ci sono solo un paio di mesi per trattare e trovare una qualunque possibile soluzione, sennò tutti i licenziamenti saranno confermati. Sono tante le famiglie sarde che rischiano di ritrovarsi senza più uno stipendio, Cagliari e la Sardegna non possono permettersi nuovi disoccupati”, osserva la Tocco, “e il Porto Canale può e deve trovare il modo per andare avanti”.
L'articolo A Cagliari portuali nuovamente sul piede di guerra: “210 famiglie sul lastrico, sarà battaglia totale” proviene da Casteddu On line.