Un euro per un’ora, tre per quattro – dalle 9 alle tredici o dalle tredici alle 18 – e cinque euro tondi tonti per nove ore: a Quartu, dopo due anni di “grazia”, ritornano i parcheggi al pagamento al Poetto. Davanti alla zona della Bussola, poi in altre due aree nella zona del Margine Rosso le strisce ritornano dipinte di blu. Già piazzati e in funzione i parcometri che “sputano” fuori i ticket della sosta con il marchio della società che ha vinto l’appalto, la Abaco SmartCities, e anche i cartelli con orari e costi sono belli issati. E i quartesi, tanto per cambiare, non gradiscono: la nuova ondata di strisce blu a due metri dalla sabbia del litorale quartese non va giù praticamente a nessuno.
Luciano Carmelita è un imprenditore quartese: “I parcheggi della zona mare devono essere gratuiti, a questo punto il problema sarà che tanta gente che non può permettersi di pagare ogni giorno andrà altrove. Anche se devo trattenermi un quarto d’ora per un caffè sono costretto a pagare almeno un euro”. Diventa “blu” per la rabbia delle strisce blu al Poetto anche Paolo Patteri, 61enne di Quartu: “Totalmente contrario ai parcheggi a pagamento, non è giusto che chi viene al mare debba pagare, io vengo a prendere un po’ di fresco e, per non pagare, ho dovuto fare molta più strada e lasciare l’auto lontano. La spiaggia è nata libera ed è di tutti”. Storcono il naso anche una coppia di turisti di Reggio Emilia, Ilaria e Vito: “Una truffa, spendo più di parcheggio che di albergo. In un’altra zona ho dovuto pagare ma il ticket non è valido a poca distanza, non ha senso tutto ciò. Non dico che tutti i parcheggi debbano essere gratuiti, da noi costano anche di più, ma il bigliettino che fai a Rimini vale anche a Riccione”.
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