Campagna elettorale al veleno a Monserrato, Valentina Picciau attacca Tomaso Locci: “Inveisce perché non tollera opinioni diverse”.
Ci si avvicina al ballottaggio e in una lunga lettera aperta la candidata Picciau non lesina le critiche all’amministrazione uscente. Ecco il testo della sua lettera diffusa oggi ai monserratini: “Domenica scorsa l’esito delle urne mi ha reso orgogliosa, mi ha trasmesso un grande senso di responsabilità verso tutti voi che mi avete dato fiducia e verso la mia città.
Ci avviciniamo al 30 giugno, data del ballottaggio dove si dovrà scegliere quale sarà il Sindaco di Monserrato per i prossimi cinque anni, durata canonica ma non sempre effettiva viste le esperienze recenti.
La politica è la più nobile delle arti, e – aggiungo – lo è quando si pensa ai bisogni collettivi, come dovrebbe essere normale per chi si occupa della Cosa pubblica.
Abbiamo creato una Convergenza Cittadina, unendo anime differenti, colori differenti, in una coalizione a conduzione Civica basata interamente su un programma che abbiamo spiegato con tutti i mezzi a nostra disposizione, nel quale il cittadino non risultasse spettatore ma protagonista attivo, abbiamo riflettuto sul presente per programmare un futuro condivisibile.
Mi piacerebbe continuare a rinvangare il passato, subire attacchi per la sola presenza di un simbolo che ha deciso di sostenere il nostro progetto, oppure fare promesse mirabolanti per conquistare la vostra fiducia, come l’idroscalo o la pista di atterraggio per gli elicotteri, ma sarebbe un ulteriore insulto alle vostre intelligenze, perchè sappiamo bene quali siano le priorità da dare a Monserrato che ha bisogno di ben altre risposte.
Nella mia professione, c’è un momento in cui tutto si riduce alla capacità di capire per tempo i bisogni oggettivi e umani del paziente e di chi, come me, quotidianamente è accanto a chi sta male. Non nascondo che questo mi abbia reso più sensibile ma non certo più vulnerabile, anzi.
Voglio fortemente una Monserrato PER TUTTI, capace di ascoltare e dare risposte, partendo dagli ultimi.
Parliamo concretamente: la nostra città, ad esempio, ha un’età media tra le più avanzate in Sardegna: ebbene, sarà mia cura dare agli anziani un centro residenziale capace di accogliere e fornire servizi essenziali e di svago.
Le risorse che arriveranno saranno impegnate su alcuni temi fondamentale per la crescita e il benessere della nostra comunità: una pulizia accurata del verde per un decoro urbano che sia degno di tale nome, concedere la Casa Masala per i servizi di assistenza e sostegno ai malati di Alzheimer e di altre disabilità e la costruzione di due asili nido.
Completare le strutture sportive presenti e assegnarle per la loro gestione sarà l’impegno nel breve: sarà infatti mia cura farlo già nei primi mesi della mia Amministrazione se dovessi avere la vostra fiducia.
Per tutti i commercianti, infine, sarà mio preciso impegno concedere le agevolazioni TARI per poter far respirare economicamente chi ogni giorno si sacrifica per arrivare a fine mese, fornendo la propria professionalità alla nostra città.
Ma è bene anche chiarire alcuni punti, perchè in questi mesi abbiamo sentito tantissime affermazioni da parte di chi oggi si veste di nuovo, si maschera da forza civica senza avere il coraggio di mostrare a tutti chi siano i reali sostenitori tra le proprie fila,
Il mio concorrente Tomaso Locci, che oggi si veste di nuovo pur non essendolo, è stato sfiduciato a causa della sua palpabile intolleranza nei confronti delle opinioni non allineate al suo pensiero, reazioni manifeste ancora oggi che, come avrete potuto notare nei confronti pubblici tra i quattro candidati sindaci, quando inveisce e attacca prima ancora di subire il minimo dissenso. Nonostante la sua vittoria nel 2016 non è riuscito a tenere coesa la sua maggioranza, all’epoca plurale.
Ad accompagnarlo ci sono gli stessi personaggi, quelli in vista e quelli che tramano nell’ombra. Ci sono partiti nascosti dietro le foglie di fico delle liste civiche, e – guarda caso – ci sono ex assessori che sono pronti a tornare in una sua eventuale Giunta a creare danni ai residenti, come nel caso dei Piani di Zona o del rinnovo delle concessioni funerarie. Parliamo dei fatti, non di mirabolanti promesse.
Le famose vasche di laminazione spostate non hanno certo risolto il rischio-alluvioni, e chi oggi si trova nella zona HI4 saprà benissimo che l’ex sindaco su questo tema sensibile per la sicurezza della comuità non ha fatto niente in due anni in cui era seduto in Piazza Maria Vergine, nonostante avesse sia le risorse che i progetti pronti.
Promesse di ieri e di oggi quindi, mai mantenute. I successi vantati sono opere derivanti dalle amministrazioni precedenti, i danni documentati portano la sua firma in calce.
Il mio impegno solenne è garantire immediatamente la sicurezza dei cittadini per tutelare le case e i beni dei residenti della zona, permettendo loro di partecipare anche al piano casa con un aumento di cubatura.
Ultimo, ma non meno importante, il clima che si respira a Monserrato, fatto di odio, rancore e vendette che sfociano anche a livello personale. E ve lo dice una persona cui è stata toccata nei suoi affetti più cari anche da chi oggi si veste di nuovo e di purezza, ma è stato capace di mettere in piazza la mia vita privata senza il minimo stile che si dovrebbe nella politica. Quella seria e corretta.
Non si può far passare il messaggio che se si è avversari politici si è anche nemici, e dunque da odiare, magari minacciando querele e denunce per imbavagliare le opposizioni, come è accaduto dal 2016, per poi vedere i procedimenti penali concludersi come era ovvio: con un nulla di fatto. Questo è proprio il contrario della democrazia.
Durante la nostra campagna abbiamo dimostrato a tutti gli avversari che esiste un’etica e che un pensiero differente non può essere usato per svilire il prossimo”.
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