Claudio Porcella ha 49 anni ed è di San Gavino Monreale. Il posto “sicuro” al Porto Canale – contratto a tempo indeterminato – arriva nel 2003. Dopo sedici anni, anche lui è finito nel gorgo della disperazione per i licenziamenti decisi da una delle società che gestisce le operazioni commerciali all’interno dello specchio d’acqua cagliaritano: “Il mio stipendio è di 1800 euro al mese, mia moglie non lavora è ho due figli di undici e tredici anni. Dovrà partire fuori dalla Sardegna perchè qui non ci sono altri posti dove posso far valere le mie competenze, ma alla mia età è difficile”. Così come è difficile far quadrare il bilancio familiare: “Prima di fare qualunque spesa ci penso bene, non vado mica ad utilizzare soldi che tanto, presto, non ci saranno più”, afferma, intristito, il portuale.
“Potrebbe arrivare la cassa integrazione, ma sarebbero novecento euro e ne devo pagare, ogni mese, solo di affitto, 350”. Praticamente, resterebbero 550 euro da dividere in quattro, una situazione di piena crisi al giorno d’oggi: “Troverò qualche soluzione, non posso comunque pensare di portare avanti una famiglia facendomi aiutare dai miei genitori. Mi sento impotente, a quarantanove anni non è bello sapere che non hai la possibilità di dare un futuro ai tuoi figli”.
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L'articolo Claudio di San Gavino: “Io, portuale a rischio licenziamento a 49 anni: che futuro darò ai miei figli?” proviene da Casteddu On line.