Amerigo Vespucci e Cagliari, storia di una magica e bellissima avventura nella nave più bella del mondo Casteddu On line

VESPUCCI E CAGLIARI L’INIZIO DI UN’AVVENTURA

Il racconto di un veterano che visitò la nave più bella del mondo che gli cambiò la vita

di Gigi Garau

Era un pomeriggio di Maggio del 1980, dal bastione di Cagliari si poteva ammirare il golfo degli angeli in tutta la sua bellezza, sino al porto dove al molo Ichnusa, spiccava un veliero attraccato il giorno prima. Due adolescenti cagliaritani, discepoli del ginnasietto, osservavano quell’imbarcazione dall’alto del bastione e la curiosità cominciava a montare: “Chissà come sarà da vicino o meglio ancora, all’interno”. Una curiosità che in breve tempo fu appagata, così appena percorso il viale Regina Margherita, arrivare al molo fu un attimo e presto davanti agli occhi dei due ragazzi si manifestò il veliero dei sogni: Nave Vespucci. Erano gli anni del servizio militare di leva, in Marina prima 24 mesi poi ridotti a 18, erano gli anni in cui entrarono in vigore le “Norme di principio sulla disciplina militare”, la legge n. 382 del 11 Luglio 1978 che modificarono non poco l’assetto delle Forze Armate. I due adolescenti cagliaritani, spinti dalla curiosità, sfidarono la sorte e scalato il barcarizzo (cosi si definisce la scala di accesso alla nave), si ritrovarono davanti al corpo di guardia, pur non essendo previste visite a bordo, il personale si rese disponibile per accompagnarli in un breve giro in coperta.

Gli occhi dei due ragazzi viaggiavano a velocità impressionante e la fantasia non smetteva mai di proiettare immagini future, fatte di vele spiegate e di mari in tempesta, di porti lontani e di mondi sconosciuti. A queste immagini si aggiungevano i racconti dei marinai che un po’ come i pescatori, coloravano ricordi recenti con particolari accattivanti. Nella Cagliari degli “anni di piombo” c’era anche spazio per i sogni degli adolescenti, quella visita improvvisata fece nascere un grande desiderio in uno dei due ragazzi che l’anno successivo, contro ogni indicazione famigliare, decise di lasciare il liceo per approdare alle scuole sottufficiali, appena sedicenne. Il sogno si realizza e la divisa si indossa, ma entrare nella famiglia della Marina non era cosa semplice, soprattutto entrarci con la testa, capire le dinamiche, condividerne i sacrifici, maturare un complesso mondo veicolato al senso del dovere, alla determinazione di compierlo quotidianamente.

Così tra scuole, esami, corsi e addestramenti, il nostro ragazzo si ritrova con addosso la divisa, i gradi e il berretto del Sottufficiale. Nave Vespucci presente nei ricordi ma lontano dalle specializzazioni acquisite, una vita vissuta a bordo delle (allora nuovissime) fregate della classe Maestrale, nelle componenti volo, sugli elicotteri AB212. Un cammino lungo e difficile dove trovano spazio esperienze incredibili (Operazione Margherita ovvero sequestro Achille Lauro – Operazione Girasole ovvero lancio dei missili dalla Libia verso la Sicilia- Guerra Iran – Iraq – Guerra del Golfo – Guerra nella ex Jugoslavia) così lontane dai sogni adolescenti del 1980. Un percorso che resta legato al ricordo di Nave Vespucci a Cagliari e che porta con se l’essenza di un servizio reso alla Marina e al Paese in crescente coinvolgimento di responsabilità e di emozioni, perché alla fine, quel che rimane è proprio la fantastica sequenza di esperienze dal sapore dolce-forte che ogni marinaio custodisce nel cuore e che si porta appresso per tutta la vita. Nave Vespucci è un’ottima palestra per addestrare giovani allievi Ufficiali e giovani marinai ma aldilà dell’arte marinaresca, l’addestramento principale riguarda la vita, il sapersi mettere in gioco, l’assumersi delle responsabilità, saper fare squadra specialmente nei momenti più difficili, essere leali con gli altri e rispettare sempre la bandiera che sventola sull’albero della Nave.

Di questo racconto si potrebbe dire molto altro, ma quello che oggi ci interessa è la visita alla nave di due adolescenti cagliaritani e la conseguente scelta di vita di uno di essi, chissà se nella sosta di questi giorni a Cagliari, Nave Vespucci riesca a conquistare il cuore di altri ragazzi Sardi, generando i sogni e le speranze che spingono a intraprendere un meraviglioso percorso di vita.

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