La Corte di Strasburgo ha ricevuto una richiesta di ‘misure provvisorie’ da parte della Sea Watch 3 per chiedere all’Italia di consentire lo sbarco dei migranti a bordo della nave. La Corte ha rivolto una serie di domande sia alla Sea Watch 3 che al governo italiano. Questi ultimi dovranno rispondere entro il pomeriggio.
La Corte in base ai suoi regolamenti può chiedere all’Italia di adottare quelle che vengono definite “misure urgenti” e che “servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani”.
Intanto l’arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia, fa sapere che la sua diocesi ‘è disponibile ad accogliere senza oneri per lo Stato i migranti della Sea watch‘.
La Commissione Ue fa appello agli Stati membri per ‘trovare una soluzione’. “Pur apprezzando il fatto che l’Italia abbia proceduto all’evacuazione di un numero di persone dalla Sea Watch 3 per ragioni mediche”, la Commissione Ue fa appello “agli Stati membri” per trovare “una soluzione per le persone che sono rimaste a bordo”. Lo afferma una portavoce parlando di “imperativo umanitario” e ribadendo che l’esecutivo comunitario “continuerà a fare tutto il possibile, nell’ambito delle nostre competenze, per sostenere e coordinare eventuali sforzi di solidarietà”.
“L’Unione Europea vuole risolvere il problema Sea Watch? Facile. Nave olandese, ong tedesca: metà immigrati ad Amsterdam, l’altra metà a Berlino. E sequestro della nave pirata. Punto”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
L'articolo Sea Watch si rivolge alla Corte di Strasburgo. Salvini: ‘Metà ad Amsterdam e metà a Berlino’ proviene da Cagliaripad.