Un girone infernale, smog e clacson che “sporcano” l’aria del lungomare sin dal curvone di Marina Piccola. Stessa spiaggia, stessa estate, stessi problemi al Poetto di Cagliari: i pochi parcheggi. Lo sterrato ai piedi della Sella del Diavolo, alle 8:30 del mattino di un mercoledì di giugno inoltrato, è già strapieno in ogni ordine di posto. Non va meglio nella zona della chiesa della Madonna della Salute e negli stalli davanti al parco giochi del Cavalluccio Marino: tutto esaurito alle nove del mattino, decine di automobilisti fanno giri inutili e, alla fine, raggiungono le centinaia di stalli a pagamento – non custoditi, beninteso – che si trovano a ridosso dell’Ippodromo. I primi anni erano gratuiti, adesso si devono pagare quattro euro per lasciare l’auto dalle nove alle diciotto, “solo” due per cinque ore. Gli addetti della società ippica di Cagliari staccano i ticket dal blocchetto, prendono le monete e il gioco è fatto. Un gioco a pagamento, in un lungomare riqualificato ma che presenta una pecca, quella dei pochi stalli a disposizione. Stando agli ultimi dati, sono 1744 ma, dopo il restyling, ne sono spariti oltre mille.
Giampiero Locci, autotrasportatore 51 enne, ha parcheggiato l’auto negli stalli a pagamento dell’Ippodromo: “Vengo sempre al Poetto, è un caos poter trovare un psoto libero, soprattutto gratuito. Se uno frequenta la spiaggia tutti i giorni allora la situazione diventa pesante, dovendo pagare quattro euro al giorno faccio prima ad andarmene a Villasimius, almeno sono in una spiaggia totalmente diversa. Al sindaco Truzzu chiedo che faccia in modo di far realizzare più stalli per le auto al Poetto”. Arriva da Monserrato, invece, Luigi Soro, pensionato 70enne: “Il sabato e la domenica non trovi un buco nemmeno se paghi, sono un abitudinario del Poetto di Cagliari, tante volte sono costretto a fare molti giri con l’automobile. Sì, servono più parcheggi, oggi ho pagato solo due euro perché rimango dalle nove alle tredici”.
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