Malizie, giochi di parole, allusioni: rivivono sul palco del Teatro Lirico di Cagliari le seduzioni di “Don Giovanni”. La prima del capolavoro mozartiano, su libretto di Lorenzo Da Ponte, incentrato sulle vicende del “Giovane cavaliere estremamente licenzioso” è andata in scena tra gli applausi. In un carosello di amori, disamori, incontri, abbandoni. Il dramma giocoso, in cartellone fino al 24 luglio, per tredici serate, ritorna sul palco del Lirico di Cagliari dopo 14 anni con la ripresa della regia di Strehler dalla mano di Daniela Zedda che ha alleggerito con garbo.
Un allestimento imponente, evocativo, efficace e raffinato che mette in risalto la meravigliosa complessità di un’opera pienamente settecentesca ma già in nuce capace di evocare i tormenti di uno spirito inquieto. Quello di Don Giovanni, interpretato da Nicola Uliveri. Il suo è un canto sempre preciso, elegante, di gran gusto. Un Don Giovanni sempre signorile e sicuro anche quando il Commendatore lo fa precipitare negli inferi. Energica la lettura del maestro Gérard Korsten, forte della presenza della compagine orchestrale. Convincono le scene di Cristian Demuro, come i costumi di Marco Nateri, le luci di Alessandro Verazzi e la coreografia di Luigia Frattaroli.
Risolve molto bene il ruolo Marco Ciaponi (Don Ottavio), bella voce, morbida e ordinata. Per lui è partito dal pubblico un “bravo” dopo un’aria non di semplice interpretazione. Cantante di grande classe Monica Bacelli (Donna Elvira), bellissima vocalità e ottima presenza scenica. Cristian Saitta è Il Commendatore); Heather Engebretson Donna Anna); Daniele Terenzi (Leporello). Applausi per tutti. Don Giovanni è un anti-eroe moderno, un archetipo dell’inquietudine e dello spirito libertino, amante delle donne, maestro di seduzione che fino alla fine sfida la morte per poi precipitare in un inferno gelido per l’eternità, tra lo smarrimento e il sollievo dei suoi nemici.
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