“Don Giovanni” torna a Cagliari dopo 14 anni Casteddu On line

Scritto da Paolo Piu

“Viva le femmine, viva il buon vino! Sostegno e gloria d’umanità!” Finalmente il 28 giugno Cagliari ha potuto applaudire il “Don Giovanni” di Mozart, assente dal palcoscenico del capoluogo da ben 14 anni e rappresentato al Teatro lirico nella versione del 1987 di Giorgio Strehler, per la regia di Daniela Zedda, che ha offerto al pubblico un’edizione più moderna dell’opera. Il capolavoro mozartiano, frutto del collaudato sodalizio col librettista Lorenzo Da Ponte, ha goduto da sempre un enorme successo di pubblico e critica e questa rappresentazione, coi bei costumi settecenteschi di  Marco Nateri e le eleganti e maestose scenografie neoclassiche di Cristian Demuro, insieme alle coreografia di Luigia Frattaroli, ha soddisfatto le esigenze degli spettatori. Si tratta infatti di uno dei più imponenti allestimenti teatrali messi in scena in questi ultimi anni al Teatro lirico di Cagliari.

L’opera mozartiana più enigmatica, maggiormente analizzata e discussa da parte dei critici, è un’opera buffa, come lo stesso autore la definì, o c’è qualcosa di più? È già un preludio al Romanticismo (per l’ambientazione cimiteriale, con la statua animata del Commendatore e per il senso di incompiutezza che si respira nel finale faustiano)? Molte sono le domande, poche le certezze, visto che il genio di Salisburgo andò oltre la cultura e lo stile della sua epoca, ma tutti concordano sulla genialità innovativa del “Don Giovanni”, che in modo diretto e palese ha modificato la storia e l’evoluzione dell’opera lirica. L’autore passa con disinvoltura dal tragico al giocoso, dalla luce al buio e viceversa, attraverso una gamma sottilissima di stili diversi. Egli infatti amava la mescolanza di generi, che mai come in quest’opera sono stati realizzati in modo sublime e innovativo. Una fusione di generi, destinata a modificare per sempre le regole operistiche. Un esempio per tutti: il protagonista è un camaleonte musicale che canta tre arie secondo stili diversi, in modo serio, buffo e popolare, distaccandosi decisamente dal modello dell’opera seria. Ma si può definire dramma giocoso un’opera che inizia con un tentativo di violenza e un omicidio già nei primi quattro minuti, e si conclude con la morte del protagonista? Questi interrogativi rendono il “Don Giovanni” un’opera unica nel suo genere, che a distanza di oltre due secoli ancora s’interroga sulle sue mille sfaccettature.

Protagonisti dell’opera sono i bravissimi e affermati cantanti che si alternano nelle recite: Nicola Ulivieri (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Gianluca Margheri (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Don Giovanni); Cristian Saitta (Il Commendatore); Heather Engebretson (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Tetiana Zhuravel (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Donna Anna); Marco Ciaponi (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Vassily Kavayas (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Don Ottavio); Monica Bacelli (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Alexia Voulgaridou (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Donna Elvira); Daniele Terenzi (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Alessandro Abis (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Leporello); Nicola Ebau (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Francesco Leone (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Masetto); Valentina Farcas (28, 30, 3, 5, 7, 12, 24)/Elena Schirru (29, 2, 6, 10, 17, 19) (Zerlina). Il verrà “Don Giovanni” replicato il  29 e il 30 giugno, il  2, il 3, il 5, il 6, il 7, il 10, il 12, il 17, il 19 e il 24 luglio sempre alle 21, per un totale di 13 serate. 

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