E’ stato inaugurato questa mattina il MEDCOASTLAB, un innovativo laboratorio specializzato che mette insieme il gruppo di ricerca guidato dal professor Sandro Demuro – il Coastal and Marine Geomorphology Group – del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari con i Battellieri Cagliari e “Sardegna Progetta”.
Il MEDCOASTLAB svolge principalmente attività di studio e di predizione dei processi di erosione, trasporto e sedimentazione, e previsione di temporanee sommersioni ed è la sede della Banca dati del sedimento delle spiagge della Sardegna. L’attività realizzata dai ricercatori in questi anni ha infatti consentito di cartografare l’area costiera compresa tra Villa D’Orri e Margine Rosso e avere oggi in custodia la memoria geologica e storica dei sedimenti. Sono stati studiati, catalogati e archiviati 1200 campioni, custoditi oggi nella Banca del sedimento in via Riva di Ponente, che oggi rappresenta il DNA geologico delle spiagge del Golfo di Cagliari, indispensabile per qualsiasi azione di ripristino futuro.
“Il nostro compito non è fornire delle ricette preconfezionate – ha detto Francesco Mola, Prorettore vicario intervenuto all’inaugurazione al posto del Rettore Maria Del Zompo, assente per motivi istituzionali – ma sedersi con chi è costretto a prendere delle decisioni e rappresentare degli scenari, resi credibili dai dati forniti e dal metodo scientifico che seguiamo. Da anni interagiamo con tutto il sistema regionale: trovare la giusta sinergia e il giusto clima aiuta a fare molto”.
Il nuovo laboratorio è uno dei risultati del Progetto NEPTUNE (Natural Erosion Prevision Through Use of Numerical Environment), e svolge attività di studio e predizione dei processi di erosione, trasporto e sedimentazione e previsione di temporanee sommersioni: tutte attività orientate alla corretta gestione delle spiagge attraverso l’acquisizione ordinata, strutturata e integrata dei dati e delle misure derivanti da centraline di video-monitoraggio costiero controllate costantemente dai ricercatori.
“Siamo partiti dalla constatazione di pesanti fenomeni di erosione non sufficientemente monitorati nella nostra Isola – ha spiegato Sandro Demuro, docente di Geomorfologia e conservazione dei litorali dell’Università di Cagliari e direttore di MEDCOASTLAB – Le spiagge sono tutte diverse e andrebbero tutte trattate in modo specifico: 160 km di spiaggia in Sardegna sono in forte modificazione. Per ora non abbiamo segnali di innalzamento del livello del mare in Sardegna, ma occorre essere prudenti”.
MEDCOASTLAB potrà fornire alle istituzioni e agli enti coinvolti nella gestione del litorale le indicazioni più preziose per assumere le decisioni più opportune: di particolare rilievo, infatti, nell’ambito delle azioni di prosecuzione del Progetto NEPTUNE, la sperimentazione di un sistema di preavviso del rischio inondazione costiera connesso ad eventi meteomarini significativi, in modo da salvaguardare le spiagge del Golfo di Cagliari.
“Livellare la spiaggia rimuovendo la Posidonia è sempre un errore molto grave – ha aggiunto Demuro – perché il livello di calpestio viene portato in questo modoall’altezza del mare e le inondazioni non troveranno ostacoli. L’effetto delle ruspe cambia la morfologia: abbiamo dimenticato che le foglie di Posidonia sono utili”. Il gruppo di ricerca dispone di strumenti all’avanguardia e ha mappato numerose spiagge in tutta la Sardegna, predisponendo una rete di misure a disposizione delle amministrazioni. Dai rilievi ai campionamenti in mare, fino all’analisi dei sedimenti e della qualità ambientale: è stata anche incrementata la rete di videomonitoraggio in grado di comprendere l’effetto dei fenomeni sui diversi tipi di spiaggia.
Prima e dopo il taglio del nastro, si è svolto un convegno moderato dal giornalista Giovanni Runchina, durante il quale è stato illustrato il progetto realizzato. Dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana ai sindaci di Cagliari e Quartu Paolo Truzzu e Stefano Delunas, dal Rettore Maria Del Zompo alla direttrice del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche Rosa Cidu, fino al coordinatore del Gruppo di lavoro Politiche per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica della Regione Sardegna Fabio Tore e a Giovanni Coco, della School of Environment dell’Università di Auckland: tutti si sono confrontati sull’avvio ufficiale dei lavori del nuovo laboratorio ad altissima specializzazione.
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