Rosalba, biologa e attivista di Cagliari: “Folle repressione contro le Ong che si prendono cura dei migranti” Casteddu On line

La frase in cima al volantino che ha distribuito insieme agli altri attivisti presenti sotto la prefettura di piazza palazzo a Castello è, volutamente, provocatoria: “La comandante della nave Sea Watch è stata arrestata. La accusano di essersi comportata con generosità e coraggio”. Rosalba Meloni, ex biologa di Cagliari, oggi è in pensione: “Le motivazioni addotte per l’arresto di Carola Rackete non sono vere, in tv si è visto benissimo che non ha opposto resistenza e che i mezzi in azione non erano militari ma della Finanza, impegnata in un’operazione di routine. L’hanno arrestata perché c’è una politica repressiva nei confronti di chi resiste contro questi atteggiamenti folli nei confronti dei migranti e delle Ong che ancora resistono a prendersi cura di loro”. Sono vari i cartelli alle spalle della Meloni, si va dallo “stop al razzismo”al “nessun essere umano è illegale”: “Sono contraria ad ogni forma di razzismo, soprattutto contro chi è costretto ad appoggiarsi su altri stati perché noi stessi abbiamo determinato distruzione e morte nei loro territori. Scappano da situazioni di guerra e fame”, afferma la Meloni.

E per chi dice che non serve preoccuparsi di chi arriva da lontano? “È tutta una campagna basata su bugie, il fatto che in Italia ci siano una quantità così notevole di migranti, in altre situazioni dicono che non sono così tanti. Si è utilizzata la situazione dei migranti per determinare una sensazione di insicurezza e paura che porta le persone a tirar fuori il peggio di sé, a individuare come responsabili i migranti anche della mancanza di lavoro o di situazioni di sofferenza e familiari, anziché il governo nazionale e regionale che non fanno politiche attive in questo campo”. E l’attivista del Cagliari social forum lancia un appello alla politica: “I nostri governi si preoccupino della sanità, non viene garantito il livello minimo di assistenza. Sulla Sea Watch rientra un problema sanitario, chi è segregato su una nave tra temperature elevatissime, senza acqua e mangiando il poco che hanno, ovviamente vivono situazioni psicologiche, a livello di psichiatria, che li rendono comunque malati”.

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