Si è aperto questa mattina in Corte d’assise a Sassari il processo contro quattro presunti terroristi, tre siriani, di cui uno latitante, e un marocchino, accusati dalla Dda di Cagliari di far parte di una cellula jihadista, con sede a Olbia, che avrebbe raccolto fondi per finanziare attività terroristiche nelle zone controllate dall’organizzazione Jabhat al Nusra, ritenuta la costola siriana di Al Qaeda. Davanti ai giudici sono comparsi i siriani Mustafa Chadad e Abdulkarim Osman Haj e il marocchino Ait Wahmane Lahoucine, tutti difesi dall’avvocato Angelo Merlini.
Il quarto imputato, il siriano Daadoue Anwar, resta ancora latitante: era stato arrestato in Danimarca, ma era evaso grazie alla complicità di un parente che era andato a trovarlo in carcere e con il quale aveva scambiato gli abiti per riuscire a scappare. La Corte ha ammesso le prove presentato contro gli imputati, e ha fissato la prossima udienza al 30 settembre per sentire gli investigatori della Dda che hanno portato avanti le indagini e assegnare gli incarichi ai periti per la traduzione delle intercettazioni.
Proprio su questo aspetto, la difesa ha chiesto che gli imputati, tutti reclusi nel carcere sassarese di Bancali, siano messi nelle condizioni di poter ascoltare le intercettazioni e dare una loro versione, cosa che finora non è stata possibile.
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