Resta in carcere Massimo Mallus, il piccolo impresario edile quartese di 52 anni reo confesso dell’omicidio della sorella Susanna, di tre anni più grande, all’apice di un litigio per questioni economiche legate all’eredità dell’anziana madre, di cui la vittima amministrava le finanze.
Dopo la confessione dell’indagato nell’udienza di questa mattina e la convalida del fermo, la gip del Tribunale di Cagliari, Lucia Perra, ha sciolto in serata la riserva, accogliendo la richiesta di custodia cautelare in carcere formulata dal pubblico ministero Alessandro Pili. L’ordinanza non è stata ancora notificata ai difensori, ma il documento – secondo quanto di appreso, sarebbe già comunicato alla direzione del carcere di Uta, dove Mallus è rinchiuso dopo un breve periodo di degenza in ospedale.
Quando è stato trovato a vagare per le strade di Quartu da un’ambulanza del 118, molte ore dopo l’omicidio, l’uomo era ancora in un profondo stato confusionale e molto disidratato, tanto da renderne necessario il ricovero. Ora le sue condizioni sono migliorate e sono affiorati anche i ricordi che hanno portato alla sua confessione.
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