Il ricovero in ospedale per il parto e poi, all’improvviso, la tragedia. Martina Mereu, ventisettenne originaria di Settimo San Pietro ma residente a Sinnai, sta bene ma è ancora sotto choc: “Aspettavo il mio secondo figlio con tanta gioia, ero emozionatissima”, spiega, contattata da Casteddu Online, la donna. Lì, nella stanza del Policlinico di Monserrato dove è ancora ricoverata dopo la tragedia, ci sono tutti i suoi parenti e il suo compagno Gianluca Cabras, di 33 anni. “Non riesco a farmene una ragione, stavo per partorire quando i medici mi hanno detto che il piccolo era morto”. La Mereu è stata ricoverata al Policlinico il primo luglio, direttamente nel reparto di Ostetricia: “Hanno optato per il taglio cesareo, so che l’ultimo tracciato cardiaco, l’uno luglio sera, era regolare”. La situazione è precipitata dopo poche ore, con il cuore del piccolo che ha cessato di battere. “Voglio solo sapere se mio figlio poteva salvarsi oppure no”, afferma la donna. Il compagno, Gianluca Cabras, aggiunge che “Martina ha la malformazione di Arnold Chiari, ecco perchè doveva subire un taglio cesareo, era già stato tutto programmato”. Per conto della coppia è già al lavoro l’avvocato Lorenzo Sessini. È proprio lui a fornire maggiori dettagli sull’attuale situazione.
“Insieme a me operano le colleghe Rita Dedola e Anna Ballicu. Appena la mia assistita sarà dimessa nomineremo un perito di parte, è chiaro che vogliamo capire cosa sia avvenuto, la preoccupazione della Mereu è legittima. Serve la massima prudenza”, osserva Sessini, “lasciamo che la polizia giudiziaria e il magistrato facciano le loro indagini, sono molto importanti gli accertamenti peritali che vengono eseguiti anche sulla base delle cartelle cliniche e di altri elementi di prova che il pm riterrà di voler acquisire”. Queste, quindi, le tappe da seguire prima di arrivare alla verità: il piccolo nel grembo di Martina Mereu poteva salvarsi o no?
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