Restituirò a Vladimir Putin la stessa calorosa ospitalità ricevuta a Mosca” lo scorso ottobre. Sono le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, affidate ai media russi, ieri alla vigilia della visita di Putin a Roma. Il presidente russo vedrà, oltre al premier e ai suoi due vice, il capo dello Stato Sergio Mattarella e Papa Francesco, senza dimenticare un saluto all’amico di sempre, Silvio Berlusconi.
Lo zar torna dunque in Italia per la prima volta dal 2015. All’epoca l’isolamento internazionale di Mosca, dovuto alla crisi in Ucraina e all’annessione della Crimea, era cosa recente, a Palazzo Chigi c’era Matteo Renzi e Roma puntava già a giocare un ruolo di pontiere.
Oggi le sanzioni contro la Russia persistono, ma Putin sarà accolto da un governo, quello giallo-verde, che non solo rivendica l’amicizia con il capo del Cremlino ma si offre come vera e propria sponda per Mosca in Europa e oltre Oceano. “Lavoriamo per coinvolgere in un dialogo costruttivo tutte le parti”, ha infatti assicurato Conte, sottolineando che “le sanzioni non sono un obiettivo in sé” ma che “per superarle servono certi passi sia dall’Ucraina che dalla Russia” sulla crisi del Donbass.
In una Roma blindatissima per consentire il passaggio della sua mega-limousine – così larga che potrebbe non passare per i portoni del Quirinale e di Palazzo Chigi – e accompagnato da una delegazione di ministri e manager di alto livello, Putin sarà ricevuto in mattinata dal Papa in Vaticano – al quale non ricambierà l’invito a Mosca, ha fatto sapere il Cremlino, per evitare tensioni con la Chiesa ortodossa – poi dal presidente Mattarella per una colazione di lavoro. Ma al centro della visita c’è ovviamente l’incontro nel pomeriggio con il premier Conte a Palazzo Chigi, seguita da una conferenza stampa congiunta nel cortile d’onore, nonostante le temperature torride di questi giorni.
I due si sposteranno poi alla Farnesina per partecipare al Foro di Dialogo Italo-Russo delle società civili, organizzato in collaborazione con l’Ispi, che torna a riunirsi per la prima volta in sei anni. A seguire la cena a Villa Madama, dove a Conte si affiancheranno anche i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini: quest’ultimo, in particolare, grande estimatore e sostenitore dello zar, tanto da attirarsi le accuse dell’opposizione e degli europeisti dell’Ue di essere “al servizio” del Cremlino.
Conte, riporta la Tass, è però sicuro che i buoni rapporti bilaterali tra la Russia e l’Italia vengano rafforzati proprio dai rapporti amichevoli personali con il presidente Putin. “Ci siamo già incontrati alcune volte, a Pechino, al summit sulla Nuova Via della Seta, e ora al summit G20 di Osaka – ha ricordato il premier – e in tutti questi casi i contatti sono stati molto amichevoli”. “Inoltre – ha aggiunto – ci sarà la possibilità di incontrare gli imprenditori con i quali si potrà parlare del rafforzamento della cooperazione”.
In effetti, basta guardare i nomi che compongono la delegazione russa per capire il tenore degli incontri e degli accordi previsti: ci sarà il ministro degli Esteri Serghei Lavorv, ma anche quelli del Commercio, dell’Energia, della Cultura e della Sanità. E ci sarà il capo della Confindustria russa Alexander Shokhin, quello del fondo per gli investimenti VEB Igor Shuvalov, l’ad di Rosneft Igor Sechin, il numero uno delle Ferrovie russe Oleg Belozerov e altri grandi nomi. La serata di Putin però non si concluderà prima di un incontro “puramente privato” con Berlusconi, al quale lo lega un rapporto di amicizia ormai più che decennale: il Cremlino ricorda infatti che i due “sono in contatto continuo, si parlano al telefono, spesso Berlusconi viene in Russia, una continuazione di contatti amichevoli e informali”.
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