Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, annuncia ricorso al Tar dopo la sanzione ricevuta dall’Antitrust, sostenendo che nelle “contestazioni relative a prescrizioni e perdite occulte non c’è stata alcuna pratica aggressiva, ma casi isolati frutto del periodo del caos delle anagrafiche”.
“Erano tre le pratiche contestate dall’Agcm nei confronti di Abbanoa – spiegano dal gestore idrico – la gestione della suddivisione delle utenze condominiali, la gestione dei reclami sulle perdite occulte e le richieste di prescrizione. Nel primo caso il provvedimento dell’Antitrust conferma innanzitutto la correttezza del comportamento dell’Azienda sulla gestione delle richieste di allacci divisionali all’interno di condomini. Si tratta di decine di migliaia di utenze con casi clamorosi che riguardano soprattutto villaggi turistici in località esclusive: da Costa Paradiso a Torre delle Stelle.
Abbanoa è tra le uniche società in Italia che esegue ai sensi di legge il servizio aggiuntivo cosiddetto “di riparto”: cioè fornisce bollette individuali ai singoli anche quando l’utenza condominiale è servita da un solo contatore master. Questa pratica è considerata la migliore pratica a livello nazionale perché offre un servizio ai singoli condomini che non soggiacciono così alle eventuali morosità individuali”. Sulle perdite occulte, “riguarda meno dell’uno per cento delle utenze. Faremo rilevare ancora meglio che in realtà il comportamento di Abbanoa, come certificato dall’Autorità di regolamentazione dei servizi idrici Arera è più favorevole ai clienti perché, oltre ad aver introdotto un servizio di segnalazione dei consumi anomali, causati da perdite occulte negli impianti privati all’interno delle utenze, Abbanoa applica le agevolazioni alla clientela previste dal Regolamento del Servizio idrico integrato con lo sconto dei canoni di depurazione e fognatura sui consumi in eccesso”.
Infine sulle prescrizioni, “si tratta – fanno sapere da Aabbanoa – di contestazioni relative a singoli casi, appena 4mila su 720mila utenze, e non di una pratica di carattere generale come sostenuto dall’Agcm, rispetto alle migliaia di istanze di prescrizione regolarmente accolte. Vero è che la stagione delle anagrafiche nel caos e delle pratiche di gestione del credito è stata completamente normalizzata da Abbanoa con grande lavoro e investimenti, anche per tutti gli anni ante 2010 e che in taluni casi non si è proceduto al riconoscimento delle prescrizioni.
L’Agcm ha valutato le modalità di determinazione del periodo prescritto, ma non è messa in discussione la legittimità di Abbanoa ad applicare la prescrizione esclusivamente quando c’è una specifica istanza di parte”.
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