Cagliari, la comunità L’Aquilone compie 30 anni: “Grazie, don Follesa” Casteddu On line

La comunità terapeutica l’Aquilone compie trent’anni “Qui, insieme, una persona può alla fine manifestarsi chiaramente a se stessa..” con queste parole parte il ritornello della canzone “La Filosofia”, il vero e proprio inno della Comunità Terapeutica L’Aquilone Centro Sardo di Solidarietà, che sabato 6 Luglio festeggerà i 30 anni di attività. Nella sede della comunità di Assemini, ricavata dalla ex scuola agraria, oltre a ripercorrere questi trent’anni di impegno durissimo da parte di tanti operatori e volontari, sarà il momento per salutare 32 giovani e non che riceveranno gli attestati che certificano la fine del lungo percorso iniziato alcuni anni fa. La storia della Comunità è strettamente legata alla figura del suo presidente che la guida con grande caparbietà e senza risparmio di energie, Monsignor Carlo Follesa (per tutti Don Carlo), il parroco della chiesa di S. Massimiliano Kolbe, nel popoloso quartiere di Is Mirrionis a Cagliari. Per raccontare la storia e l’attività dell’Aquilone, non basterebbe una vita, all’interno delle sue strutture migliaia di giovani hanno ritrovato se stessi, alcuni sono ricaduti e ritornati, altri hanno avuto il coraggio di vivere le difficoltà della vita, senza lasciarsi andare alle debolezze delle dipendenze e le conseguenze che queste generano. Il lavoro della comunità è metodico e complesso allo stesso tempo, si parte dai contatti con le istituzioni e le famiglie, quindi i centri d’ascolto, quelli comunali e quello mobile, che rappresentano il primo approccio tra le famiglie o persone in difficoltà; dal centro di prima accoglienza di Elmas si passa a Sestu e quindi ad Assemini, il percorso è lungo e faticoso ma il traguardo resta eccezionale: salvare vite umane e ridare il sorriso a famiglie e singoli che spesso lo smarriscono nella disperazione, inoltre a Flumini di Quartu c’è un centro che si occupa di utenti con doppia diagnosi. L’attività della comunità è rivolta a tutti coloro che in un modo o in un altro hanno smarrito la voglia di vivere, alle famiglie che soffrono per i loro cari ed alla società che spesso oltre ad essere ignara, preferisce guardare altrove, giudicando percorsi di vita sconosciuti e sofferenze vissute che potrebbero capitare a tutti.

 

Da anni l’Aquilone non si occupa solo di tossicodipendenze, ma ha sviluppato una particolare attenzione per le nuove e devastanti dipendenze che inquinano la società (ludopatia, alcoolismo), i pericoli sono dietro l’angolo e non colpiscono solo i giovani sempre più fragili e confusi, il calvario della dipendenza e della disperazione non ha età. Sabato 6 Luglio nella comunità di Assemini, alle ore 19 sarà celebrata la santa messa, alle 20 il saluto del presidente che di seguito consegnerà gli attestati di fine percorso agli utenti, il 9 luglio l’amministrazione comunale di Assemini festeggerà con una partita di calcio tra amministratori e utenti della comunità, sarà un momento particolare che rimarcherà la vicinanza delle Istituzioni con il lungo e incessante lavoro di chi, da trent’anni combatte questa guerra sull’altipiano sconnesso della società.

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