L’attesa è finita: domani, sabato 6 luglio, avranno ufficialmente inizio in tutta Italia i saldi estivi 2019. Il Codacons, che come ogni anno, diffonde le previsioni sull’andamento degli sconti di fine stagione e la propensione alla spesa delle famiglie. “Al momento non si registra un particolare interesse dei consumatori per i saldi, e le aspettative dei commercianti rischiano di rimanere deluse – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il forte calo della fiducia delle famiglie e l’incertezza sul futuro del paese, congiuntamente alla data di partenza dei saldi fissata per luglio, periodo in cui la maggior parte dei cittadini nei weekend preferirà recarsi al mare, giocano un ruolo determinante sull’andamento delle vendite”. I negozianti, aggiunge il Codacons, sono ben consci di tale situazione, non a caso da un lato i saldi partiranno con percentuali di sconto elevatissime, fino al 50% già dai primi giorni di promozione, dall’altro numerosi negozi e catene commerciali hanno già da settimane anticipato la partenza dei saldi in tutta Italia, attraverso promozioni speciali alla propria clientela, anche per far fronte al forte calo delle vendite registrato nei mesi scorsi a causa del maltempo. A dare un sostegno non indifferente al commercio saranno tuttavia i turisti stranieri, specie russi, cinesi e giapponesi, che affolleranno boutique d’alta moda e outlet delle grandi città approfittando dei saldi e generando code davanti ai negozi. In base alle stime del Codacons, lo scontrino medio italiano si aggirerà attorno ai 65 euro procapite, sostanzialmente in linea con i dati registrati nel 2018.
Come di consueto le associazioni dei consumatori forniscono un vademecum per chi acquista a saldo con le ‘regole base’ per assicurarsi un buon acquisto. I consigli ‘anti-bidone’ dell’Unione Nazionale Consumatori si focalizzano su sei punti fondamentali. 1) Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Avete due mesi di tempo per denunciare il difetto del capo e ottenere la sua sostituzione o riparazione. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché manca la vostra taglia, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono) o, se preferite, ad una riduzione del prezzo. 2) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. 3) Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. 4) Idee chiare. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. 6) Prova dei capi. Non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farvela provare vi chiedono un anticipo. L’APPORTO DEI TURISTI STRANIERI – A dare un sostegno non indifferente al commercio saranno i turisti stranieri, specie russi, cinesi e giapponesi, che affolleranno boutique d’alta moda e outlet delle grandi città approfittando dei saldi e generando code davanti ai negozi.
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