È tra i più fermi e decisi sostenitori del ritorno alle automobili nel Corso Vittorio, Antonello Spissu. Ventotto anni fa, quando ha aperto il suo ristorante nell’ultimo tratto, due terzi della via non erano pedonali: “E tutto funzionava bene, il centro storico era collegato mentre oggi è isolato”. A pochi metri di distanza da lui, proprio dove le auto non possono più passare da qualche anno, abbondano i tavolini: “Hanno fatto figli e figliastri, o tutti possono metterli fuori o perché solo qualcuno può farlo?”, chiede, a margine della video intervista, Spissu. Presto, tutto il Corso Vittorio sarà attraversato dal nuovo minibus elettrico, un vero e proprio collegamento delle vie dello shopping cagliaritano: “Sono d’accordo con il progetto del sindaco Truzzu, ma con la creazione dell’isola pedonale” sin da piazza Yenne “qui siamo penalizzati”. Il “qui” è il tratto che va da via Caprera a viale Merello.
“Ogni giorno viviamo difficoltà, parlo a nome di tutti i commercianti di questo tratto di Corso. Non ci sono parcheggi, la riapertura al traffico consentirebbe di poter nuovamente accedere in qualunque modo a tutta questa zona”, sostiene Spissu, “prima era tutto diverso, da quando hanno chiuso e pedonalizzato da piazza Yenne sono in difficoltà anche i commercianti” di altre vie “come via Manno”.
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