18enne ucciso in Sardegna: p.civile, niente sconti ai 20enni Cagliaripad

E’ una condanna senza sconti quella che gli avvocati delle parti civili hanno chiesto questa mattina alla giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Oristano, Elisa Marras, per Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta, i tre imputati ventenni chiamati a rispondere di omicidio premeditato pluriaggravato, occultamento e soppressione di cadavere per la morte di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer ucciso a colpi di piccozza e di badile la notte dell’11 settembre 2018 sulle sponde del lago Omodeo.

I legali Gian Francesco Piscitelli per il padre Corrado Careddu e la sorellina di Manuel e Luciano Rubattu per la mamma Fabiola Balardi, hanno sollecitato il massimo della pena per tutti e tre gli imputati, insistendo per il riconoscimento della premeditazione e della particolare efferatezza del delitto, anche in relazione alla molla che ha fatto scattare la decisione di uccidere Manuel: la sua insistenza a chiedere il pagamento di una piccola partita di droga leggera fornita tempo prima all’imputata minorenne del delitto, già condannata la scorsa settimana a 16 anni di carcere dal Tribunale dei minori insieme al complice coetaneo.

Gli avvocati di parte civile hanno anche chiesto un risarcimento di 600mila euro per la mamma del giovane ucciso e di 300mila per il papà e la sorellina. La parola è poi passata ai difensori di Christian Fodde, indicato come l’esecutore materiale del delitto, e di Matteo Satta, rispettivamente Aurelio Schintu e Antonello Spada. Si torna in aula mercoledì 10 luglio per l’ultima arringa, quella dell’avvocato Angelo Merlini che tutela Riccardo Carta. Camera di consiglio e sentenza sono fissate per venerdì 12.

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