I croceristi che sbarcano a Cagliari? Presto potrebbero trattenersi nell’Isola dall’inizio alla fine delle vacanze. Punta sul doppio progetto dell’homeport e del “multiscalo” l’Autorità di Sistema portuale del mare di Sardegna. Il ragionamento è, almeno all’apparenza, semplice: nell’Isola ci sono quattro grandi porti – Cagliari, Olbia, Porto Torres e Oristano – e, includendo anche Alghero, si raggiunge quota cinque. Nel 2018 sono stati 243 gli approdi di navi da crociera nei vari porti isolani, con 519mila passeggeri. Un tipo di turismo visto di buon occhio, ovviamente, dall’Authority, ma non dai negozianti. “Non acquistano nulla perchè possono comprare qualunque cosa già a bordo”, questa la lamentela emersa tra via Roma e le viuzze della Marina, per l’ennesima volta, nei giorni del maxi concerto di Vasco Rossi, che ha richiamato decine di migliaia di fan da ogni angolo del mondo. In quel caso, per baristi, ristoratori e venditori di souvenir gli affari erano stati più che buoni. E proprio in merito alle tante lamentele dei commercianti, il presidente dell’Autority Massimo Deiana spiega che “noi non possiamo entrare nel merito della mancanza di acquisti, facciamo di tutto perchè le crociere possano trovare la migliore accoglienza possibile, e questo lavoro sta pagando. Sta poi alla realtà locale intercettare questo particolare flusso di traffico”.
Un invito ad avere pazienza e a studiare, soprattutto, nuove strategie per far aprire il portafoglio ai croceristi: “È un settore che ha un mercato molto mobile, non ci si può addormentare sugli allori. Ci sono due nuove opportunità per attrarre croceristi, lavorando sulla capacità di essere luogo di partenza e di carico e scarico dei vacanzieri, un grandissimo vantaggio dal punto di vista turistico. La Sardegna, poi, deve diventare una destinazione unica in cui le crociere tocchino più porti”.
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