Marco di Verona, rugbista-eroe: “Così ho salvato padre e figlia nel mare in tempesta di Cala Sinzias” Casteddu On line

C’è stato più di un eroe salva vite nel pomeriggio di paura vissuto da alcuni bagnanti a Cala Sinzias. Il mare in tempesta a causa del fortissimo vento di maestrale stava per diventare il teatro di una tragedia. È solo grazie alla prontezza di riflessi e al coraggio di un paio di persone se, alla fine, tutto si è risolto con un grosso spavento. Tra chi si trovava in balìa delle onde c’erano anche un padre con la sua figlioletta, entrambi stranieri. Marco Neethling, sudafricano 34enne, nato a Durban ma residente a Verona e in vacanza in Sardegna con la fidanzata Serena, li ha notati mentre annaspavano e cercavano aiuto: “Mi sono subito messo a correre verso il mare e mi sono tuffato senza pensarci due volte”, racconta, in esclusiva a Casteddu Online, il trentaquattrenne. Una vita da sportivo, è rugbista, il giovane ha sfidato il mare agitatissimo e, “dopo circa duecento metri”, è riuscito a raggiungere padre e figlia. “Erano stanchi e spaventati, non riuscivano più a nuotare. Ho detto all’uomo di stare tranquillo, e lui mi ha detto di salvare, prima, sua figlia”. Ma il rugbista-eroe è riuscito a salvarli entrambi.

 

Come? “Ho notato il kite surfer spagnolo, mi sono sbracciato e ho urlato sino a quando non ci ha visti. Si è avvicinato e ci siamo attaccati alla sua tavola, riuscendo a raggiungere la riva”. Marco Neethling, stanchezza a parte, non ha riportato nemmeno un graffio: “La piccola e suo padre avevano le labbra un po’ viola ed erano infreddoliti, ma alla fine ci siamo abbracciati”, prosegue Neethling. Proprio in quegli istanti terribili, un paio di bagnini e un altro bagnante sono riusciti a riportare a riva, sane e salve, altre tre persone. “Non potevo far finta di nulla, un papà e la sua figlioletta stavano rischiando di morire. Penso che chiunque si sarebbe tuffato o, almeno, avrebbe fatto il possibile per salvarli”, puntualizza il trentaquattrenne.

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C’è stato più di un eroe salva vite nel pomeriggio di paura vissuto da alcuni bagnanti a Cala Sinzias. Il mare in tempesta a causa del fortissimo vento di maestrale stava per diventare il teatro di una tragedia. È solo grazie alla prontezza di riflessi e al coraggio di un paio di persone se, alla fine, tutto si è risolto con un grosso spavento. Tra chi si trovava in balìa delle onde c’erano anche un padre con la sua figlioletta, entrambi stranieri. Marco Neethling, sudafricano 34enne, nato a Durban ma residente a Verona e in vacanza in Sardegna con la fidanzata Serena, li ha notati mentre annaspavano e cercavano aiuto: “Mi sono subito messo a correre verso il mare e mi sono tuffato senza pensarci due volte”, racconta, in esclusiva a Casteddu Online, il trentaquattrenne. Una vita da sportivo, è rugbista, il giovane ha sfidato il mare agitatissimo e, “dopo circa duecento metri”, è riuscito a raggiungere padre e figlia. “Erano stanchi e spaventati, non riuscivano più a nuotare. Ho detto all’uomo di stare tranquillo, e lui mi ha detto di salvare, prima, sua figlia”. Ma il rugbista-eroe è riuscito a salvarli entrambi.

 

Come? “Ho notato il kite surfer spagnolo, mi sono sbracciato e ho urlato sino a quando non ci ha visti. Si è avvicinato e ci siamo attaccati alla sua tavola, riuscendo a raggiungere la riva”. Marco Neethling, stanchezza a parte, non ha riportato nemmeno un graffio: “La piccola e suo padre avevano le labbra un po’ viola ed erano infreddoliti, ma alla fine ci siamo abbracciati”, prosegue Neethling. Proprio in quegli istanti terribili, un paio di bagnini e un altro bagnante sono riusciti a riportare a riva, sane e salve, altre tre persone. “Non potevo far finta di nulla, un papà e la sua figlioletta stavano rischiando di morire. Penso che chiunque si sarebbe tuffato o, almeno, avrebbe fatto il possibile per salvarli”, puntualizza il trentaquattrenne.

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