“Il 26 aprile scorso ho presentato un’interpellanza per chiedere all’assessore alla Sanità Nieddu di poter sapere quali misure urgenti intendesse adottare per risolvere l’annosa vertenza Aias. Purtroppo devo constatare che sinora l’assessore non ha dato alcuna risposta né presentato alcun progetto a riguardo. Il quadro è critico: il numero degli stipendi arretrati cresce, sempre più lavoratori si stanno licenziando, il tavolo tecnico istituito dalla Regione è in fase di stallo. Mi chiedo, quanti appelli occorrano prima che la Regione Sardegna faccia qualcosa di concreto per i lavoratori.”
Così la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu ha presentato un secondo atto sulla vertenza Aias (il 16 luglio 2019), in particolare sull’aggravarsi delle condizioni in cui versano gli operatori dei centri di assistenza di tutta la Sardegna.
Particolare attenzione è dedicata anche ai tanti altri fattori che contribuiscono ad appesantire le condizioni di lavoro dei dipendenti Aias, di quelli che ancora resistono.
“La Fp – Cisl ha lanciato l’allarme sulla carenza di personale – ricorda Cuccu. I sindacati segnalano la mancanza di medici, infermieri e Oss nei centri di Cortoghiana, Decimomannu e Domusnovas. Apprendiamo addirittura dalla stampa che in quest’ultimo centro manca l’unico infermiere in turno la notte. Un fatto gravissimo. Che si somma ad altri episodi preoccupanti, come quelli avvenuti a Cortoghiana, dove alcuni infermieri sono stati aggrediti dai pazienti”.
Chi lavora nei centri di assistenza – sottolinea Cuccu – sa bene quanto sia importante che il clima sia sereno e che il personale sia messo nelle condizioni migliori per poter lavorare. I livelli di stress che devono sopportare gli operatori socio sanitari sono molto alti, e a questi, non si deve certo sommare la preoccupazione per lo stipendio che non arriva ormai da quasi un anno. Questa è una bomba a orologeria. Disinneschiamola prima che scoppi”.
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