“Nuovo stadio del Cagliari entro il 2020? Spero di sì, il procedimento è in forte ritardo” Casteddu On line

È un settore dove vengono mossi molti soldi e progetti. E dove, spesso, fioccano anche le lamentele. Il settore dell’Urbanistica a Cagliari, per i prossimi cinque anni, sarà materia per Giorgio Angius, vicesindaco e titolare di quel “mondo” fatto di pratiche, cemento e rendering. “Il nuovo Sant’Elia è uno dei tasselli irrisolti della città a causa della pianificazione, l’adeguamento del Puc al Ppr tarda da otto anni e rappresenta uno snodo anche per lo stadio e per i viali di accesso alla città. Ci sono ancora tanti ambiti senza definizione, bisogna creare un disegno sicuro per i prossimi vent’anni della città”, dice Angius. “L’edilizia privata è il front office di tutte le attività di trasformazione edilizia che riguarda tanti professionisti e cittadini, oggi non funziona abbastanza bene, è un freno, deve tornare ad essere un servizio attivo e funzionale e diventi un partner affidabile per i professionisti che lavorano nel settore”.

 

Angius volge lo sguardo anche al centro storico, in primis Castello: “La parte che manca del Piano particolareggiato del centro storico è l’ambito di trasformazione, quei famosi vuoti urbani, tasselli che mancano da settant’anni, ci sono palazzi bombardati dalla Seconda guerra mondiale, assurdo ch ancora oggi si viva la città come se la guerra fosse finita ieri. Dobbiamo ricostruire o creare nuovi servizi pubblici in quei vuoti urbani”. E lo stadio? Entro il 2020? “Spero di sì, su quello devo verificare a che punto è il procedimento amministrativo, sembra sia molto in ritardo però serve approfondire un po’ meglio”.

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