“Il Porto Canale di Cagliari deve essere salvato o siamo pronti alla protesta” esplode la rabbia del Deputato Salvatore Deidda che questa mattina, in Aula, si è visto confermare, da parte del Governo, in persona del Sottosegretario Vacca, la non cancellazione di quei vincoli paesaggistici che di fatto bloccano lo sviluppo, il rilancio e gli investimenti del Porto”.
“Abbiamo fatto appello al Ministero e al Governo – continua Deidda – di avere una sensibilità diversa davanti alla situazione d’emergenza cui vertono centinaia di lavoratori del Porto Canale di Cagliari, che uniti alle Istituzioni locali, chiedono a gran voce la revisione di tali vincoli paesaggistici per qualcosa che non esiste più nei fatti ed impedisce l’avvio della Zona Franca e delle Zes” spiega Deidda e continua
“Sappiamo benissimo che il Ministero dei Beni Culturali non è causa principale della crisi del Porto e per questo mi appello, perché possono essere proprio loro i principali artefici del rilancio e di un nuovo sviluppo. La politica ha il dovere di prendere atto della realtà e se in passato ci sono stati errori o disinteresse” incalza Deidda “i lavoratori e la città non possono e non devono arrendersi oggi, facendo diventare un deserto quelle banchine”.
“L’ultima speranza è il Tavolo Ministeriale, il Sottosegretario Vacca, in tal senso, ha lasciato uno spiraglio aperto. Mentre altre città, come Trieste e Genova, si sviluppano grazie al Porto, noi dobbiamo combattere con un fronte compatto. Ho già parlato – conclude – con i miei colleghi degli altri partiti, 5 Stelle, Lega, Forza Italia, PD, ci sono 2 milioni di opere pubbliche previste. Basterebbe buon Decreto Legge. Il Ministero ascolti il Comune di Cagliari e la Regione: il Porto Canale di Cagliari deve essere salvato”.
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