Le voci girano rapidissime, in rioni come San Michele. La notizia della morte di un anziano, da anni assegnatario di un alloggio popolare in via La Somme, è arrivata anche alle orecchie di una cagliaritana di quarantasei anni. Così, sabato scorso, mentre a poche decine di metri stava iniziando l’ultimo viaggio dell’uomo – il funerale, poi il trasporto della bara al cimitero di San Michele – la donna ha deciso di sfondare il portoncino dell’appartamento. “È stata lei stessa a chiamare la polizia Municipale per autodenunciarsi”, spiegano dal comando di via Crespellani. I parenti del defunto, una volta tornati nell’ormai ex casa dell’anziano, hanno trovato la “sorpresa” e, poco dopo, anche gli agenti della Municipale, impegnati a consegnare l’ordinanza di sgombero alla 46enne. Con lei c’è anche il figlio, minorenne. Come capita in questi casi, è scattata anche la denuncia, in automatico, per aver occupato abusivamente una casa di proprietà del Comune di Cagliari. Non è la prima volta che succede e potrebbe non essere l’ultima, quella delle occupazioni abusive di metri quadri “pubblici”: da San Benedetto sino a Sant’Elia, sono numerosi i casi di persone che, una volta adocchiata una casa libera, la occupano.
La donna, presto, dovrà comunque liberare la casa: gli agenti hanno già inviato tutta la documentazione agli uffici competenti del Comune. Certo, la situazione è comunque delicata visto che c’è anche un minore di mezzo. “Bisogna capire se la donna risulti iscritta nelle graduatorie degli aventi diritto a un alloggio popolare”, informano ancora dai piani alti della Municipale. Se così fosse, questo suo gesto le può comportare l’esclusione dalla graduatoria.
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