“Un incontro urgente perché la vertenza del Porto Canale di Cagliari riguarda non solo i lavoratori della Cict e dell’indotto, ma un’intera regione”.
A chiederne la convocazione è il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in una lettera appena inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e ai ministri di Trasporti, Sviluppo economico e Cultura, Danilo Toninelli, Luigi Di Maio e Alberto Bonisoli. “In questi ultimi mesi – ricorda il governatore sardo – si sono susseguiti diversi incontri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche in presenza dell’Azienda, ma ad oggi non risulta essere stata proposta alcuna soluzione per i lavoratori del Porto Industriale”. E ora, “si ritiene che possano verificarsi situazioni analoghe a quella dello sciopero nel mese di giugno che ha visto la mobilitazione dei lavoratori con blocchi all’ingresso della città e nei varchi portuali e conseguenti disagi per i cittadini e per le aziende”.
Serve dunque un tavolo per “intervenire, congiuntamente con ogni utile azione e o atto finalizzato alla soluzione della vertenza e prevenire ulteriori azioni di mobilitazione da parte dei lavoratori del Porto Industriale”. Lo scalo, spiega Solinas, “è un tassello fondamentale e strategico per la regione Sardegna, in particolare il transhipment rappresenta una risorsa produttiva per l’intera economia isolana”.
Tuttavia, fa notare, “negli ultimi tre anni, è stato certificato un calo del 90% dei volumi di traffico di container, la Società terminalista Contship Italia ha abbandonato lo scalo e, come noto, sono state avviate le procedure di licenziamento collettivo dei 210 lavoratori Cict”.
Tutto questo, “ha l’enorme ricaduta negativa sul tessuto economico isolano, in particolare delle aziende sarde operanti nel territorio a cui dovrebbe essere garantita la movimentazione delle merci sia in termini di volumi che di costi”.
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