Armando di Sestu e l’incubo della spondilite: “Al Brotzu non vogliono operarmi, rischio di morire” Casteddu On line

Un caso complicato. Da una parte un paziente che dice di essere stato “abbandonato” da medici e primari, dall’altra l’ospedale che assicura che “non c’è nessun abbandono”. Armando Ferru, 54enne di Sestu, soffre da oltre due anni di “spondilite anchilosante”. Le sue anche andrebbero sostituite con delle protesi, ma così – almeno sinora – non è stato. Nessun intervento medico, e Ferru punta proprio su questa “mancanza” per attaccare il più grande ospedale della Sardegna: “Qualche mese fa ho lanciato una raccolta fondi. Dopo aver trovato le anche adatte sarei dovuto andare a Firenze per l’intervento”. Qualcosa, però, è andato storto: “Le offerte non sono state sufficienti”. Attualmente pesa 37,5 chili, Armando Ferru – dallo scorso mese di gennaio ne ha persi due e mezzo. “E la situazione sta ormai precipitando. Vivo con mia moglie, è casalinga e anche lei è malata. In due prendiamo, al mese, 580 euro, grazie alla Legge 20. L’affitto della casa ce lo paga il Comune. Prendo morfina e cortisone per alleviare i dolori, ma andando avanti così per me ci sarà solo la morte. Sono riuscito ad ottenere una carrozzella gratis, in quanto mutuabile, ma non so ancora quando mi arriverà”. E il Brotzu, in tutto questo, che c’entra? “Mi hanno cancellato dalla lista degli interventi, un mese fa sono andato a chiedere informazioni e una segretaria mi ha detto che non ero segnato sul registro. Sto per rivolgermi ad un avvocato, l’alternativa è morire”, sentenzia, deciso, Ferru.

 

LA REPLICA DEL BROTZU – Così come per il primo “sos” di Ferru, anche per il bis dall’ospedale cagliaritano fanno sapere che “il paziente non è stato abbandonato. Il caso è molto complesso. Se il paziente dovesse avere necessità di chiarimenti  può tranquillamente rivolgersi al personale medico”. Stando alla comunicazione ufficiale dei piani alti dell’azienda ospedaliera, contattata da Cagliari Online, Ferru “è stato valutato dalla anestesista a gennaio per l’eventuale intervento. Dopo le valutazioni il paziente non ha più abbandono da parte dei medici nei confronti del signore”.

 

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