“La lotta dei lavoratori dell’Aias, in presidio fino a ieri sotto il palazzo del Consiglio regionale, ha portato le istituzioni a riconsiderare e approfondire le possibili soluzioni per porre fine al profondo disagio vissuto in questi anni dagli operatori”.
Lo scrivono in una nota le sigle sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil, Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru, sottolineando come “la prima risposta concreta alle difficoltà di chi, con responsabilità, ha continuato a garantire i servizi essenziali di assistenza e riabilitazione, passa attraverso una storica rivendicazione dei sindacati, ovvero il pagamento diretto degli stipendi arretrati da parte della Regione”.
I segretari attendono quindi l’esito delle verifiche sulla praticabilità di questa soluzione che verranno svolte dall’assessorato alla Sanità entro i prossimi tre giorni, ma sin da ora affermano che se i dubbi non venissero sciolti o le eventuali difficoltà burocratiche superate – “per noi del tutto incomprensibili”, hanno detto Gessa, Paderi e Murru – il presidio verrà nuovamente organizzato dalla prossima settimana”. Quanto alla soluzione strutturale della vertenza, Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil considerano indispensabile che venga impugnata la sentenza del Tribunale di Sassari.
“Il modo in cui verrà risolta la vertenza dei lavoratori Aias determinerà la garanzia di qualità ed efficienza dei servizi, della legalità e del rispetto di norme e contratti di lavoro – hanno concluso i segretari regionali – perciò ci aspettiamo massima attenzione e risposte certe e risolutive da parte della politica”.
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