Il delitto di Assemini, le solitudini e la falsa compagnia dei social network Casteddu On line

Appena si attraversa la SS 130 all’altezza dell’ex discoteca K2, s’imbocca la strada comunale Assemini – Sestu, una volta arteria stradale di penetrazione agraria, oggi importante troncone di comunicazione tra la cittadina, il polo commerciale della ex SS 131 e la stesa nuova superstrada. La strada funge da dorsale alla nuova zona artigianale che prevista dal nuovo Puc e ancora tutta da realizzare, nel frattempo qualche attività si è già insediata nel passato, come del resto hanno fatto diversi cittadini che hanno scelto la campagna come dimora abituale.

Marcella Mura 78 anni, era una di loro, una signora che aveva scelto la serenità della campagna per trascorrere la propria vita con il marito e i figli. Rimasta vedova quattro anni fa, la signora Marcella divideva la casa con suo figlio scapolo e tre simpatici cagnolini, una vita come tante in una società che troppo spesso dimentica di misurare i propri limiti con la realtà. La realtà a quanto ci è dato da sapere, era caratterizzata dalle preoccupazione per il figliolo disoccupato e con qualche problema di salute, sono alcune vicine di casa a ricordarlo senza tanta enfasi e con la massima riservatezza. Problemi che non semplici da affrontare, difficili da superare e che spesso si inseriscono in contesti famigliari apparentemente sereni dove l’indifferenza e la solitudine scavano solchi profondi con la realtà. In quelle situazioni è anche molto difficile chiedere aiuto, le istituzioni fanno quello che possono, naturalmente non possono sostituirsi alle famiglie e prendersi carico di problematiche che riguardano cittadini maggiorenni. Ci capita sempre più spesso di sentire questo tipo di racconto, figli con problematiche esistenziali che vivono con i genitori anche in età avanzata, quasi sempre disoccupati e spesso in cura con gli specialisti. Racconti di solitudini e di rabbie incomprensibili, di genitori che non smettono mai di essere tali e che cercano in tutti i modi di capire anche quello che talvolta risulta incomprensibile. In tutto questo ci vediamo una nuova sfida di questa società fatta di solitudini non condivise e di dolori repressi nell’anima, una società che si isola ancora di più nella falsa compagnia dei social network e che spesso preferisce guardare altrove quando il problema non le appartiene ed è saldamente sulle spalle degli altri. Non sapremo mai se la Signora Marcella era vittima predestinata delle evoluzioni inconsuete di questo nuovo mondo, quello che sappiamo è che la sua vita è stata strappata brutalmente e consegnata al regno dei cieli. Il maggior presunto indiziato, resta il figlio Alessandro di cui preferiamo non parlare per il rispetto delle indagini in corso, l’unica cosa che ci viene da dire è che leggendo nel suo profilo facebook, troviamo un post di pochi giorni fa, un brano di Paulo Coelho, “La vita iniziatica” che inizia con la frase: Il guerriero della Luce a volte lotta con chi ama. Ha imparato che il silenzio esprime l’equilibrio assoluto del corpo dello spirito e dell’anima..

E questo è il momento del silenzio assoluto e del dolore, per ricordare la figura dolce dalla signora Marcella, madre premurosa e gentile, scomparsa in una torrida giornata di Luglio, nelle campagne assolate di Assemini

 

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