Incendi: ‘fuoco tattico’ per combattere le fiamme Cagliaripad

L’utilizzo del fuoco per combattere gli incendi è un’attività assai pericolosa e richiede competenze tecniche e professionali di elevato livello. Questa pratica era nota ai nostri progenitori ma è stata abbandonata per il progressivo ricorso alla tecnologia, che ha consentito di utilizzare l’acqua per lo spegnimento, sfruttando l’operatività di mezzi terrestri e aerei sempre più performanti.

Tuttavia, l’evoluzione della ricerca ha consentito di riscoprire tali vecchi saperi e di attualizzarli, arricchiti di contenuti scientifici, in funzione della sicurezza degli operatori e della certezza dei risultati. E così il personale appartenente al Gruppo di analisi e uso del fuoco (Gauf) dell’Ispettorato forestale di Cagliari è stato specificamente individuato tra gli operatori più esperti nella lotta agli incendi.

Questi operatori hanno svolto un percorso formativo e addestrativo specifico, anche nell’ambito del progetto internazionale Fire Paradox. L’effettuazione del fuoco tattico ha la funzione di allargare la fascia priva di materiale combustibile, quali ad esempio un sentiero, una strada o una fascia antincendio (definite a tal fine come linee di controllo), bruciando il materiale combustibile adiacente a tale fascia esistente. Qualora non esistano linee di controllo, è possibile crearne una mediante l’asportazione della vegetazione con mezzi manuali o meccanici.

La larghezza della fascia di contenimento allargata, è funzione della velocità e della modalità di propagazione dell’incendio. Il GAUF è entrato in azione con successo domenica scorsa per bloccare il fronte dell’incendio divampato in agro di Maracalagonis, località Sedda Brandanu, che sospinto dal forte maestrale, minacciava di assumere proporzioni disastrose, interessando non solo la macchia mediterranea ma anche gli insediamenti abitati e le infrastrutture, fra cui la Statale 125.

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