In attesa della prima conta, prevista per le 18 quando l’Aula del Senato dovrà confermare la decisione presa a maggioranza dalla Capigruppo di votare il 20 agosto la mozione di sfiducia della Lega al premier Giuseppe Conte, non è ancora chiaro dove porterà la crisi aperta da Matteo Salvini E proprio quello che farà nelle prossime ore il vicepremier e ministro dell’Interno è uno dei nodi ancora da sciogliere: Salvini, che è rimasto per buona parte della mattinata al Viminale, non ha ancora deciso se ritirare o meno i sette ministri leghisti dal governo: una mossa che nelle sue intenzioni dovrebbe imprimere un’ulteriore accelerazione alla crisi, anche se il premier Conte sembrerebbe intenzionato a presentarsi comunque in Senato il 20. Il leader della Lega però insiste e dopo aver definito una “truffa” e una “vergogna” qualsiasi ipotesi di governo tra Pd e cinquestelle, ha postato sui social una foto dal suo ufficio al Viminale. “Al lavoro da stamattina per evitare lo sbarco di oltre 500 migranti” ha scritto prima di lanciare il suo attacco ai presunti, possibili alleati: “spero che per salvare la poltrona i cinquestelle non facciano un governo con Renzi, perché torneremmo ai 500mila sbarchi che il Pd regalò agli italiani negli anni passati”. E però quella di un esecutivo Pd-M5s resta un’ipotesi.
Duplice: perché alla proposta di Matteo Renzi di un ‘governo di transizione’ per mettere in salvo i conti pubblici ed evitare l’aumento dell’Iva, si è aggiunta quello di Goffredo Bettini per un ‘governo politico e di legislatura’ “È un tentativo difficilissimo – spiega Bettini – Salvini non lo contrasti con un governicchio che gli darebbe l’arma di sostenere che stiamo facendo un golpe. Solo un accordo di legislatura basato su una profonda riflessione politica, può consentire al Pd e al M5s di rispondere alla rivoluzione conservatrice della Lega”. Proposta che Renzi non boccia – “non mi impicco a formule” – e che Franceschini appoggia. “Bettini indica un percorso difficile ma intelligente che credo valga la pena provare a percorrere. Sarà pieno di insidie e potremo provarci solo con un patto interno al Pd: lavorare tutti come una squadra, unita intorno al segretario”. Zingaretti che non prende posizione ma torna a chiedere unità. “Il governo ha fallito. Ora, comunque vada, è il momento della battaglia politica. E’ il momento dell’unità e dell’allargamento delle forze per farci trovare pronti ad ogni evenienza”.
E i cinquestelle? Al momento la priorità è portare a casa il taglio dei parlamentari prima del voto di sfiducia a Conte. Oggi il leader cinquestelle è tornato alla carica annunciando di aver formalizzato la richiesta di anticipazione della discussione della legge per il taglio del numero dei parlamentari. Poi il nuovo attacco all’ex alleato di governo: “Oggi o domani Berlusconi e Salvini si incontreranno dal notaio per tornare al passato. Cosa succederà con questo accordo? Salvini svenderà la Lega a Berlusconi e Berlusconi svenderà i suoi attuali parlamentari in cambio di qualche poltrona per i big di partito. Era questo – dice rivolgendosi agli elettori della Lega – il cambiamento che volevate?”.
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